La Chiesa prega sempre al plurale – II
Questo articolo è stato già letto929 volte!
CHIEDERE LO SPIRITO
Si potrebbe dire che tutto ciò che Cristo insegna sulla preghiera di domanda e di intercessione culmina in una vetta: Cristo insegna a chiedere al Padre la cosa più straordinaria, insegna a chiedere la somma di tutti i beni, il Bene infinito, lo Spirito Santo.
Quale padre tra voi se il figlio gli chiede un pane gli darà una pietra? o se gli chiede un pesce gli darà al posto del pesce una serpe? o se gli chiede un uovo gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” (Lc. XI, 11).
Rispondiamo anzitutto ad un problema di impostazione: possediamo già lo Spirito Santo o non lo possediamo? Se lo possediamo, perchè lo dovremmo chiedere?
E’ certo che in noi, per il Battesimo e la Cresima, vive lo Spirito Santo, ma in noi e su noi agisce veramente? E’ accertabile dai nostri atti che siamo posseduti” dallo Spirito Santo? Che siamo “tempio vivo” dello Spirito?
Noi, cristiani battezzati e cresimati, in che cosa differiamo dagli altri uomini? Ecco il punto. Basta un minimo di sincerità e dobbiamo dire: viviamo spesso come tutti gli altri, pensiamo come tutti gli altri, parliamo come tutti gli altri; la nostra vita è molto pagana e ben poco segnata dalla presenza dello Spirito, Ecco allora perchè Gesù ci invita ad implorare dal Padre lo Spirito. Il linguaggio umano non si esprime con precisione, quasi certamente Gesù intende farci chiedere di aprirci allo Spirito che vive in noi, di ubbidire allo Spirito, di lasciarlo esprimere in noi profondamente perchè lo Spirito è il principale movente della nostra vita: che Egli possa così – prendere possesso a poco a poco dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni e noi possiamo così diventare in tutto degli esseri non più mossi dalla carne, ma mossi dallo Spirito.
Noi i padroni
Le parole di Cristo ci aprono anzitutto a questa realtà: siamo noi i responsabili del dono di Dio, noi possiamo avere lo Spirito o chiuderci a lui, possiamo dire di sì o dire no, possiamo dare “via libera” allo Spirito in noi o soffocare la sua azione.
E’ Dio che ci ha voluti così grandi. E’ una responsabilità che da le vertigini, ma è un grandissimo dono, perchè è proprio per questo che noi abbiamo la capacità di amare. E’ per il dono della nostra libertà che noi siamo figli veri, creature cioè che amano veramente con tutta la potenza della loro volontà, creature che scelgono Dio mentre potevano non sceglierlo.
Siamo noi i “padroni dello Spirito “: l’espressione è talmente paradossale che pare persino offensiva, ma Dio ha fissato Lui questo tremendo privilegio: di poterci aprire allo Spirito e di poterlo rifiutare.
Gesù poi ha specificato con precisione il mezzo per dire sì allo Spirito: la preghiera. Ciò significa che in qualunque tempo, in qualunque situazione noi possiamo liberamente ottenere questo dono immenso di Dio.
E’ importante questo: possiamo commettere qualunque errore, ma il possedere o no lo Spirito è in mano nostra, dipende dalla nostra preghiera. Gli uomini possono privarci di tutto, ma nessuno potrà mai privarci della preghiera e con la preghiera noi abbiamo sempre tutto, perchè abbiamo Dio, abbiamo lo Spirito. Possono esserci situazioni catastrofi- che intorno a noi, ma nessuna catastrofe ci toglierà mai la possibilità di pregare, quindi la possibilità di possedere Dio.
Avere tutto
Possedendo lo Spirito possediamo tutto, perchè possediamo Dio; chiedendo lo Spirito chiediamo tutto, perchè chiediamo Dio. Non esiste un’altra preghiera di ampiezza così smisurata come questa.
Abbiamo bisogno di umiltà? Chiediamo lo Spirito, è ben più che chiedere l’umiltà: è avere il costruttore di tutta la vita cristiana in noi. Abbiamo bisogno di carità? Chiedere lo Spirito è chiedere ben di più della carità: lo Spirito è la carità infinita personificata. Siamo fiacchi nella preghiera? Sentiamo che dovremmo chiedere più amore alla preghiera? Ma chiedere lo Spirito è chiedere nient’altro che il maestro in persona della preghiera. Non c’è preghiera che possiamo rivolgere al Padre così profonda come il chiedere lo Spirito.
Quando? Come? Dove?
In qualsiasi momento la preghiera è possibile, perciò in qualsiasi momento possiamo avere accanto a noi lo Spirito. Ci sono momenti molto gravi nella vita in cui si decide tutta la nostra esistenza; sono quelli i momenti privilegiati in cui possiamo avere accanto a noi Io Spirito per vedere meglio, sapere e decidere. Ci sono i momenti della tentazione in cui, da soli, non ce la facciamo: rivolgiamoci dunque allo Spirito, è lui la potenza infinita di Dio!
Ci sono i momenti del tedio, della pesantezza e della croce: lo Spirito è il “Consolatore “. Gesù lo ha presentato così, invochiamolo dunque così. Ci sono i momenti della debolezza e del peccato; lo Spirito è la santità, è la forza che ci è data per riprenderci, per avere buona volontà. Ci sono i momenti in cui un fratello ha bisogno di noi, dalla nostra parola può dipendere un orientamento nuovo per la sua vita. E’ il momento specifico dello Spirito.
Prima di rispondere consultiamo lo Spirito, invochiamo lo Spirito, mettiamoci in sintonia con la sua volontà e i suoi desideri.
L’Eucaristia è solo in chiesa, ma lo Spirito è presente a noi in qualunque posto, in ogni situazione e in qualunque tempo; è pronto a darsi a noi in qualunque momento, pronto a venirci incontro ed essere portato in qualunque luogo, davanti a qualunque personaggio. Basta la preghiera: a una preghiera ardente e sincera lo Spirito risponde sempre.
Lo Spirito non ha bisogno di formule per essere invocato. La formula brevissima di Gesù è completa: Padre per Gesù, dammi il tuo Spirito Santo! Basta un pensiero: allo Spirito non occorrono molte parole. Basta un semplice atto di fede e lo Spirito è accanto a noi per aiutarci.
Per chi?
Lo Spirito è a disposizione nostra e di tutti. Quanto spesso altri fratelli hanno bisogno del nostro aiuto! invocando su di loro lo Spirito diamo loro veramente tutto, che cosa potremmo dare di più?
Non riusciamo ad aiutare una persona? Ma perchè affannarci a persuadere? Non si arriva più presto allo scopo se imploriamo su quella persona lo Spirito Santo?
Abbiamo una persona amica che sta battendo una strada sbagliata? Non riempiamo la sua testa con prediche: c’è una cosa molto più intelligente da fare, imploriamo su di lei lo Spirito.
Imploriamo lo Spirito su una persona con cui non riusciamo a collimare, forse lo Spirito ci illuminerà sui nostri torti.
Imploriamo lo Spirito su chi ha cattive abitudini: è una forza nuova che gli comunichiamo e che può entrare in azione in modo determinante.
Imploriamo lo Spirito su chi ha importanti responsabilità.
Imploriamo lo Spirito quando una persona ha bisogno di noi, avremo più luce a capire e ad aiutare.
Imploriamo lo Spirito su chi parla in un’assemblea e su chi ascolta.
Imploriamo lo Spirito sul Capo della Chiesa e sui Vescovi.
Imploriamo lo Spirito sui giornalisti e sui politici.
Imploriamo lo Spirito su chi manovra il mondo economico.
Imploriamo lo Spirito sugli uomini di scienza e sugli artisti.
Imploriamo lo Spirito su chi gestisce i mass-media.
Implorare lo Spirito sveglia spesso in noi il senso della collaborazione e ci forma alla corresponsabilità, spesso ci matura alla comprensione dei compiti difficili degli altri e spezza i nostri giudizi troppo facili ed affrettati.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.