INTERVISTA DI PIO DE BELLIS ( di Musikbox) A FRA’ CLAUDIO ( ex cantante del “Biglietto per l’Inferno” ) V
Questo articolo è stato già letto1097 volte!
D. Le persone comuni, inebetite dal piacere puramente fisico che da’ il sesso, privano quest’ultimo dell’unico significato che ad esso può abbinarsi: il piacere della procreazione di un altro essere come “dono di Dio”. Che cosa si può fare di serio perché dalla macchina umana riemerga la chance preziosa della coscienza di un tale, divino privilegio?
Risposta: La pornografia, con la droga e le altre nefandezze, sono armi che l’odio ha impugnato per le “nuove guerre delle idee” subdole e striscianti, il cui obiettivo principale è la distruzione della famiglia cattolica. Questa è un autentico valore, finalizzato alla procreazione fisica e spirituale, alla reciproca e perpetua fedeltà dei coniugi, elevata, santificata e aiutata, in queste massime, dalla Grazia, propria del Sacramento del matrimonio.
La sessualità, qualora slegata dal suo contesto e dal suo compito, che è quello di formar la famiglia, diviene sensualità, che altro non è se non la disposizione a considerare, come sola o prevalente felicità, il soddisfacimento sessuale. Così concepita, la sessualità ha come risultato una vera e propria aberrazione dell’istinto sessuale, condannata non solo dalla morale cattolica, ma anche dalla legge naturale. In definitiva, la sessualità, fuori dall’ordine della creazione, diventa disordine e depravazione, perchè il piacere dell’istinto della procreazione non è finalizzato a sè stesso.
Cosa si deve fare perché dall’uomo riemerga la chance preziosa della coscienza di un tal divino privilegio ? L’esercizio della sessualità è legittimo solo nel matrimonio. Citando l’Enciclica “Casti connubi” di Papa Pio XI, i tre beni del matrimonio sono: 1) il bene della prole (non soltanto intesa come generazione corporea e fisica, bensì come educazione morale e sprirituale: la procreazione è il grande fine che legittima l’atto stesso); 2) il secondo bene è la “fides”, fedeltà coniugale (il pieno donarsi ed appartenere dell’un coniuge all’altro, potestà reciproca sul loro corpo, in virtù del quale gli sposi si giurano perpetua osservanza del patto coniugale, determina la più radicale negazione dell’adulterio, perché la moglie va amata come Cristo ha amato e ama la Chiesa); 3) il terzo bene è il Sacramento (se i primi due beni appartengono all’ordine della creazione, il terzo fa invece parte dell’ordine della redenzione. L’infrangibilità del vincolo sacramentale deriva dal fatto che il Sacramento, esprimendo l’unione di Cristo con la Chiesa, non può essere violato in alcun modo).
La grazia di stato del Sacramento, trasforma, purifica e aiuta i coniugi a mantenersi le promesse, superando gli ostacoli che inevitabilmente sorgono durante la vita matrimoniale. Occorre far ricompendere che, con l’atto procreativo, i coniugi, con l’aiuto di Dio, mettono al mondo una persona: corpo e anima spirituale e immortale infusa da Dio nell’atto del concepimento. Questo è l’uomo, ente indiviso e diverso da tutti gli altri, unico e irripetibile. Tale descrizione rappresenta, in sintesi, ciò che i genitori fanno con il piacere della procreazione di un altro essere, come dono di Dio. Infatti, l’uomo è immagine e somiglianza di Dio, avendo come specifica vocazione quella di diventare la gloria di Dio. Ecco la meravigliosa missione dei genitori e la loro grande dignità di collaboratori di Dio nel procreare un essere mortale e, allo stesso tempo, immortale. (Continua)
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.