Intervista ad un rockettaro
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INTERVISTA A NANDO BONINI
Il chitarrista di Vasco Rossi
Ultima parte
Il rock cristiano è sempre stato considerato come un sottogenere musicale, nonostante al suo interno ci siano ottimi musicisti, molti addirittura lo ridicolizzano anche all’interno della chiesa e lo sminuiscono, perché lo considerano come un povero tentativo di rispondere al fenomeno molto più diffuso del rock cosiddetto “satanico2, cosa ne pensi? Troppe etichette! la musica va fatta bene e per fortuna non l’ha inventata satana! La musica è un dono di Dio e noi a volte ne disponiamo male ed anche per fare del male!
Secondo te cosa serve per dare dignità a questo “particolare” genere musicale? Che si faccia con il cuore e capacità! Non basta accendere il computer e dire “Signore mio ti voglio bene” e la canzone è fatta! Poi non bisogna scontrarsi con nessuno, fare e basta! senza competere: Cristo va in direzione opposta al demonio! Non si mette in competizione con lui.
Cosa pensi del rock satanico, dei gruppi che nascondo messaggi subliminali e di tutto il can can che si fa su questi argomenti?Come dicevo prima: ecco come spesso noi utilizziamo male i doni che Dio ci ha dato!!! Lo considero un modo stupido e pericoloso di espressione se così la possiamo chiamare!
Tu sei un vero rockettaro, secondo te il rock possiede veramente la capacità di portare i giovani su una cattiva strada? Sono i contenuti delle canzoni e gli Idoli che noi ci facciamo che ci possono indurre ad una distorta visione della musica a tal punto che diventa formazione di vita di una persona e la induce anche a gravi e tragici gesti. Chi fa musica dovrebbe avere un senso di responsabilità sulle persone, sopratutto i giovani che spesso grazie a certi contenuti vengono invece che rafforzati alla vita indeboliti alla morte!! Si è possibile rovinare le persone anche con la musica ma è anche possibile volere bene alle persone ed aiutarle con la musica.
Quali sono i feedback che ricevi dalla tua musica? Gli unici feed back che ricevo arrivano dalla chitarra con troppo riverbero nei palasport!
C’è stato qualcuno che ti ha ferito con delle critiche? Non puoi rimanere ferito dalle critiche perché se sono negative ti abbassano un po’ la cresta e la tua superbia per un po’ sta zitta, se invece sono positive non ti feriscono! quindi?
Qual è stato il momento migliore della tua carriera da quando hai intrapreso questa nuova strada? Quando vedo e sento la gente che incontro dopo gli spettacoli che porta a casa qualcosa che parla di Cristo con la gioia nel proprio cuore.
Sei ottimista sul futuro, vedi dei segnali di speranza? Il futuro è per me quello che Dio mi ha promesso, ci ha promesso e nient’altro. Speranza no, ma certezza che Dio non ha parlato per niente!
Vuoi chiudere quest’intervista con un messaggio finale? Non sono capace di dare messaggi! Ciao e grazie per l’opportunità di questa intervista (forse un po’ lunghina ma non volevi delle risposte brevi!).
Giancarlo Bolther
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