In Purgatorio per avere dissipato il denaro della Comunità
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II 2 settembre 1918, suor Maria Teresa di Gesù, Abbadessa del Monastero di Montefalco sentì suonare il campanello, andò a rispondere, e una voce le disse: «Devo lasciare qui questa elemosina». La ruota girò, e sopra v’erano dieci lire. Avendo l’Abbadessa domandato se dovevano farsi tridui o altre preghiere oppure far celebrare delle Messe, fu risposto:«Senza nessun obbligo». L’Abbadessa chiese chi fosse ma l’interlocutore rispose che non occorreva saperlo.
La cosa si ripetè per quasi un anno, e sempre fu lasciata la somma di lire 10 sulla ruota. Domandando l’Abbadessa se si dovevano fare preghiere, le fu risposto: «La preghiera è sempre buona». Il 30 ottobre del 1919, l’Abbadessa fu avvisata che il campanello stava suonando: era la misteriosa persona che lasciava la medesima somma. A quel gesto, l’Abbadessa soggiunse: «Io per ordine del confessore non posso prenderla. In nome di Dio e per ordine del confessore, mi dica chi è: è sacerdote?». Egli rispose di sì.
«Erano di questo monastero i beni che ha dissipati?», gli chiese. «No; ma ho il permesso di portarli qui». «E dove li prende?». «Il giudizio di Dio è giusto». «Ma io ci credo poco che sia un’anima; penso sempre che sia qualcuno che scherza». «Vuole un segno?». «No, ho paura. Se chiamo qualcuna? Faccio subito…». «No, non mi è permesso». L’Abbadessa prese le dieci lire ed egli ringraziò. L’Abbadessa soggiunse: «Lei pregherà per me, per la mia Comunità, per il confessore?».
Ed egli, allontanandosi, mormorò: «Benedictus Deus qui…». Il 9 novembre ebbe luogo l’ultima manifestazione. Alle ore 4.15 circa, l’Abbadessa dal dormitorio intese suonare il campanello della sacrestia. Andata a rispondere, al saluto «Lodato Gesù e Maria» la solita voce rispose: «Sia lodato in eterno. Io ringrazio lei e la religiosa Comunità: sono fuori di ogni pena». «E i sacerdoti che hanno detto più Messe, no? Il confessore, il padre Luigi Bianchi, don Agazio?». «Io ringrazio tutti».
«Pregherà per me, per la Comunità, per i miei genitori se sono in Purgatorio, per il confessore, per il padre Luigi Bianchi, per il Papa, per il Vescovo, per il Cardinale Ascalesi?». «Sì». «Benedica me e le persone che ho nominate». «Benedictio Domini super vos». La mattina avanti fu fatta celebrare una Messa dal padre Luigi Bianchi S.J., nella chiesa del Gesù in Roma all’altare privilegiato. La voce del sacerdote defunto, che sul principio era mesta, poi, man mano, sembrava più lieta e l’ultima volta si capiva che era felicissima.
Il suono del campanello era mesto e flebile e pareva che facesse scendere un senso di pace e di contento nel cuore di chi l’udiva, cosicché ormai tutte le suore lo riconoscevano e, appena lo udivano, pregavano per il defunto. Complessivamente furono portate 300 lire e furono applicate 38 Messe di suffragio.
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