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Il Vangelo nelle visioni di M.Valtorta

16 Maggio 2015 | Filed under: Rivelazioni private
     

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Ascensione 2

Dal “Poema dell’Uomo Dio”

di Maria Valtorta

 

L’Ascensione del Signore

Gesù – è appena un rosare di aurora ad oriente – passeggia con sua Madre per le balze del Getsemani. Non vi sono parole, solo sguardi d’indicibile amore. Forse le parole sono già state dette. Forse non sono mai state dette. Hanno parlato le due anime : quella del Cristo, quella della Madre del Cristo. Ora è contemplazione d’a­more, reciproca contemplazione. La conosce la natura rugiadosa, la pura luce del mattino, la conoscono le gentili creature di Dio che sono le erbe, i fiori, gli uccelli, le farfalle. Gli uomini sono essenti. L’aurora è sorta completamente. Già il sole è alto e gli apostoli fanno sentire le loro voci. È un segnale per Gesù e Maria. Si fer­mano. Si guardano, l’Uno di fronte all’Altra, e poi Gesù apre le braccia e accoglie sul petto sua Madre… Oh! era ben un Uomo, un Figlio di Donna! Per crederlo basta guardare questo addio! L’amo­re trabocca in pioggia di baci sulla Madre amatissima. L’amore copre di baci il Figlio amatissimo. Sembra non si possano più se­parare. Quando pare che stiano per farlo, un altro abbraccio li uni­sce ancora, e fra i baci parole di reciproca benedizione… Oh! è pro­prio il Figlio dell’Uomo 8 che lascia Colei che lo ha generato! fi proprio la Madre che congeda, per renderla al Padre, la sua Crea­tura, il Pegno dell’Amore alla Purissima…

Dio che bacia la Madre di Dio!…’

Infine la Donna, come Creatura, si inginocchia ai piedi del suo Dio che è pur suo Figlio, e il Figlio, che è Dio, impone le mani sul capo9 della Madre Vergine, dell’eterna Amata, e la benedice nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e poi si china e la rialza deponendole un ultimo bacio sulla fronte bianca come petalo di giglio sotto l’oro dei capelli così giovanili ancora…

Vanno di nuovo verso casa, e nessuno, vedendo con quale paca­tezza procedono l’Uno a fianco dell’Altra, penserebbe a quell’onda di amore che li ha soverchiati poco prima. Ma quale differenza an­che in questo addio dalla mestizia di altri addii ormai superati e dallo strazio dell’addio della Madre al Figlio ucciso che doveva es­sere lasciato solo nel Sepolcro!…

In questo, se pure gli occhi sono lucidi del naturale pianto di chi si sta per separare dall’Amato, le labbra sorridono nella gioia di sapere che questo Amato va nella Dimora che alla sua Gloria si conviene…

« Signore! Là fuori sono, fra il monte e Betania, tutti quelli che Tu avevi detto a tua Madre di voler benedire oggi » dice Pietro.

«Va bene. Ora andremo da loro. Ma prima venite. Voglio di­videre ancora con voi il pane. »

Entrano nella stanza dove dieci giorni prima erano le donne per la cena del quattordicesimo giorno del secondo mese10. Maria accompagna Gesù sino là, poi si ritira. Restano Gesù e gli undici.

Sulla tavola vi è della carne arrostita, formaggel’li e ulive pic­cole e nere, una piccola anfora di vino e una più grande d’acqua e dei larghi pani. Tavola semplice, non apparecchiata per una ceri­monia di lusso, ma solo per necessità di cibo.

Gesù offre e fa le parti. È al centro fra Pietro e Giacomo d’Al-feo. Li ha chiamati Lui a quei posti. Giovanni, Giuda d’Alfeo e Giacomo gli sono di fronte, e Tommaso, Filippo, Matteo a un lato, Andrea, Bartolomeo e lo Zelote sull’altro. Così tutti possono ve­dere il loro Gesù… Pasto breve, silenzioso. Gli apostoli, giunti al­l’ultimo giorno di vicinanza con Gesù, e nonostante le successive apparizioni, collettive o singole, dalla Risurrezione in poi, tutte amore, non hanno mai più perduto quel venerabondo ritegno che ha caratterizzato i loro incontri con Gesù Risorto.

Il pasto è finito. Gesù apre le mani al di sopra della tavola, col suo atto abituale davanti ad un fatto ineluttabile, e dice:

«Ecco. È venuta l’ora che Io debbo lasciarvi per tornare al Padre mio. Ascoltate le ultime parole del vostro Maestro11.

Non allontanatevi da Gerusalemme in questi giorni. Lazzaro, al quale ho parlato, ha provveduto una volta ancora a fare realtà i desideri del suo Maestro, e cede a voi la casa dell’ultima Cena perché abbiate una dimora nella quale raccogliere l’adunanza e rac­cogliervi in preghiera. State là dentro in questi giorni e pregate assiduamente per prepararvi alla venuta dello Spirito Santo che vi completerà per la vostra missione1J. Ricordatevi che Io, che pure ero Dio, mi sono preparato con una severa penitenza al mio mini­stero di evangelizzatore. Sempre più facile e sempre più breve sarà la vostra preparazione. Ma non esigo altro da voi. Mi basta solo che preghiate assiduamente, in unione coi settantadue 14 e sotto la gui­da di mia Madre, che vi raccomando con premura di Figlio. Ella vi sarà Madre e Maestra 15 di amore e sapienza perfetta. Avrei po­tuto mandarvi altrove per prepararvi a ricevere lo Spirito Santo, ma voglio invece che qui rimaniate perché è Gerusalemme nega-trice che deve stupire per la continuazione dei prodigi divini, dati a risposta delle sue negazioni.

Dopo, lo Spirito Santo vi farà comprendere la necessità che la Chiesa sorga proprio in questa città che, giudicando umanamente, è la più indegna di averla. Ma Gerusalemme è sempre Gerusalem­me, anche se il peccato la colma e se qui si è compiuto il deicidio1I. Nulla gioverà per essa. È condannata. (Ma se condannata essa è, non tutti condannati sono i suoi cittadini “. State qui per i pochi giusti che essa ha nel suo seno18, e state qui perché questa è la cit­tà regale 19 e la città del Tempio, e perché come è predetto dai pro­feti qui, dove è stato unto e acclamato e innalzato il Re Messia, qui deve avere inizio il suo regno sul mondo M, e qui ancora, dove da Dio ha libello di ripudio la sinagoga, per i suoi troppo orrendi de­litti 21, deve sorgere il Tempio nuovo al quale accorreranno genti d’ogni nazione. Leggete i profeti. In essi tutto è predetto”. Mia Madre prima, poscia lo Spirito Paraclito, vi faranno comprendere le parole dei Profeti per questo tempo M. Rimanete qui sino a quan­do Gerusalemme ripudierà voi come mi ha ripudiato, e odierà la mia Chiesa come ha odiato Me, covando disegni per sterminarla. Allora portatela altrove la sede di questa mia Chiesa diletta, per­ché essa non deve perire M.

Io ve lo dico : neppur l’inferno prevarrà su essa “. ‘Ma se Dio vi assicura la sua protezione non tentate il Cielo esigendo tutto dal Ciclo.

Andate in Efraim come vi andò il vostro Maestro perché non era l’ora di esser preso dai nemiciJ6. Vi dico Efraim per dirvi terra di idoli e pagani. Ma non sarà Efraim di Palestina che dovete eleg­gere a sede della Chiesa mia. Ricordatevi quante volte a voi uniti o a un di voi singolarmente ho parlato di questo predicendovi che avreste dovuto calcare le vie della Terra per giungere al cuore di essa ” e là fissare la mia Chiesa. È dal cuore dell’uomo che il san­gue si propaga per tutte le membra. È dal cuore del mondo che il Cristianesimo si deve propagare a tutta la Terra.

Per ora la mia Chiesa è simile a creatura già concepita ma che ancora si forma nella matrice. Gerusalemme è la sua matrice e nel suo interno il cuore ancor piccolo, intorno al quale si radunano le poche membra della Chiesa nascente, da le sue piccole onde di san­gue a queste membra. Ma giunta l’ora che Dio ha segnata, la ma­trice matrigna espellerà la creatura formatasi nel suo seno, ed essa anderà in una terra nuova, e la crescerà divenendo grande Corpo, esteso a tutta la Terra, e i battiti del forte cuore della Chiesa si propagheranno a tutto il gran Corpo. I battiti del cuor della Chie­sa, affrancatasi da ogni legame col Tempio, eterna e vittoriosa sul­le rovine del Tempio perito e distrutto, vivente nel cuore del mondo, a dire ad ebrei e gentili che Dio solo trionfa e vuole ciò che vuole e che né livore di uomini, né schiere di idoli arrestano il suo volere.

Ma questo verrà poi, e in quel tempo voi saprete cosa fare. Lo Spirito di Dio vi condurrà2I. Non temete.

Per ora raccogliete in Gerusalemme la prima adunanza dei fe­deli. Poi altre adunanze si formeranno più il numero di essi cre­scerà “. In verità vi dico che i cittadini del mio Regno aumenteran­no rapidamente come semi gettati in ottima terra. Il mio popolo si propagherà per tutta la Terra.

Il Signore dice al Signore : ” Siccome Tu hai fatto questo e per Me non ti sei risparmiato, Io ti benedirò e moltiplicherò la tua stir­pe come le stelle del ciclo e come le arene che sono sul lido del mare. La tua progenie possederà la porta dei suoi nemici e nella tua progenie saranno benedette tutte le nazioni della Terra ” “. Benedizione è il mio Nome, il mio Segno J1 e la mia Legge, là dove sono conosciuti sovrani.

Sta per venire lo Spirito Santo, il Santificatore, e voi ne sarete ripieni “. Fate d’esser puri come tutto quello che deve avvicinare il Signore. Ero Signore Io pure come esso. Ma avevo indossata sul­la mia Divinità una veste *’ per potere stare fra voi, e non solo per ammaestrarvi e redimervi con gli organi e il sangue di essa veste, ma anche per portare il Santo dei SantiM fra gli uomini, senza la sconvenienza che ogni uomo, anche impuro, potesse posare gli occhi su Colui che temono di mirare i Serafini.

Ma lo Spirito Santo verrà senza velo di carne, e si poserà su voi e scenderà in voi coi suoi sette doni e vi consigliere35.

Ora il consiglio di Dio è cosa cosi sublime che occorre prepa­rarsi ad esso con una volontà eroica di una perfezione che vi faccia somiglianti al Padre vostro e al vostro Gesù, e al vostro Gesù nei suoi rapporti col Padre e con lo Spirito Santo. Quindi carità perfet­ta e purezza perfetta, per poter comprendere l’Amore e riceverlo sul trono del cuore *6.

Perdetevi nel gorgo della contemplazione. Sforzatevi di di­menticare che siete uomini e sforzatevi a mutarvi in serafini. Lan­ciatevi nella fornace, nelle fiamme della contemplazione. La con­templazione di Dio è simile a scintilla che scocca dall’urto della selce contro l’acciarino, e suscita fuoco e luce “. È purificazione il fuoco che consuma la materia opaca e sempre impura e la trasmuta in fiamma luminosa e pura.

Non avrete il Regno di Dio in voi se non avrete l’amore. Per­ché il Regno di Dio è l’Amore, e appare con l’Amore, e per l’Amore si instaura nei vostri cuori in mezzo ai fulgori di una luce immen­sa che penetra e feconda, leva le ignoranze, da le sapienze, divora l’uomo e crea il dio, il figlio di Dio, il mio fratello, il re del trono che Dio ha preparato per coloro che si danno a Dio per avere Dio, Dio, Dio, Dio solo. Siate dunque puri e santi per l’orazione ardente che santifica l’uomo perché lo immerge nel fuoco di Dio che è la

carità38.

Voi dovete essere santi. Non nel senso relativo che questa parola aveva sinora, ma nel senso assoluto che Io ho dato alla stes­sa proponendovi la Santità del Signore per esempio e limite, ossia la Santità perfetta “. Fra noi è chiamato santo il Tempio, santo il luogo dove è l’altare, Santo dei Santi il luogo velato dove è l’arca e il propiziatorio40. Ma in verità vi dico che coloro che possiedono la Grazia e vivono in santità per amor del Signore sono più santi del Santo dei Santi, perché Dio non si posa soltanto su essi, come sul propiziatorio che è nel Tempio per dare i suoi ordini, ma abita in essi per dare ad essi i suoi amori. Ricordate le mie parole dell’Ultima Cena? Vi avevo promesso allora lo Spirito Santo. Ecco41, Egli sta per venire a battezzarvi non già con l’acqua, come ha fatto con voi Giovanni preparandovi a Me, ma col fuoco per prepararvi a servire il Signore così come Egli vuole da voi. Ecco, Egli sarà qui di qui a non molti giorni41. E dopo la sua venuta le vostre capacità aumenteranno senza misura e voi sarete capaci di comprendere le parole del vostro Re e fare le opere che Egli vi ha detto di fare per estendere il suo Regno sulla Terra. »

« Ricostruirai allora, dopo la venuta dello Spirito Santo, il Re­gno d’Israele? » gli chiedono interrompendolo.

« Non ci sarà più Regno d’Israele. Ma il mio Regno. Ed esso sarà compiuto quando il Padre ha detto. Non sta a voi di sapere i tempi e i momenti che il Padre si è riservato in suo potere. Ma voi, intanto, riceverete la virtù dello Spirito Santo che verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in Giudea, e in Sa-maria, e sino ai confini della Terra, fondando le adunanze là dove siano uomini riuniti nel mio Nome; battezzando le genti nel Nome Santissimo del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, così come vi ho detto, perché abbiano la Grazia e vivano nel Signore; predican­do il Vangelo a tutte le creature, insegnando ciò che vi ho inse­gnato; facendo ciò che vi ho comandato di fare.

Ed Io sarò con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo.

E questo voglio ancora. Che a presiedere l’adunanza di Geru­salemme sia Giacomo, fratello mio “”. Pietro, come capo di tutta la Chiesa, dovrà sovente intrappren-dere viaggi apostolici, perché tutti i neofiti desidereranno cono­scere il Pontefice Capo Supremo della Chiesa4‘. Ma grande sarà l’ascendente che sui fedeli di questa prima Chiesa avrà il fratello mio. Gli uomini sono sempre uomini e vedono da uomini. Parrà loro che Giacomo sia una continuazione di Me, solo perché mi è fratello. In verità Io dico che più grande, e somigliante al Cristo, egli è per sapienza che per parentela. Ma così è. Gli uomini, che non mi cer­cavano mentre ero fra loro, ora cercheranno Me in colui che mi è parente. Tu, poi, Simon Pietro, sei destinato ad altri onori48…»

« Che non merito, Signore. Te lo dissi quando mi apparisti e ancor te lo dico alla presenza di tutti. Tu sei buono, divinamente buono, oltreché sapiente, e giustamente hai giudicato me, che ti ho rinnegato in questa città, non adatto ad esserne il capo spirituale. Tu mi vuoi risparmiare da tanti giusti scherni… »

«Tutti fummo uguali meno due, Simone. Io pure sono fug­gito. Non per questo, ma per le ragioni che ha detto, il Signore ha destinato me a questo posto; ma tu sei il mio capo, Simone di Gio-na, ed io tale ti riconosco e alla presenza del Signore e di tutti i compagni ti professo ubbidienza. Ti darò ciò che posso, per aiutarti nel tuo ministero, ma, te ne prego, dammi i tuoi ordini perché tu sei il Capo ed io il suddito47. Quando il Signore mi ha ricordato un discorso lontano, io ho chinato il capo dicendo : ” Sia fatto ciò che Tu vuoi “. Così lo dirò a te dal momento che, avendoci lasciati il Signore, tu ne sarai il Rappresentante in Terra. E ci ameremo aiu­tandoci nel ministero sacerdotale » dice Giacomo inchinandosi dal suo posto per rendere omaggio a Pietro.

« Sì. Amatevi fra voi, aiutandovi scambievolmente, perché que­sto è il comandamento nuovo e il segno che voi siete veramente di Cristo48.

Non turbatevi per nessuna ragione. Dio è con voi. Voi potete fare ciò che Io voglio da voi. Non vi imporrei delle cose che non potreste fare perché non voglio la vostra rovina, ma anzi la vostra gloria.

Ecco. Io vado a preparare il vostro posto a fianco del mio trono. State uniti a Me e al Padre nell’amore. Perdonate al mondo che vi odia. Chiamate figli e fratelli quelli che vengono a voi, o già sono con voi per amor mio.

State nella quiete di sapermi sempre pronto ad aiutarvi a por­tare la vostra croce. Io sarò con voi ** nelle fatiche del vostro mini­stero e nell’ora delle persecuzioni, e non perirete, non soccombe­rete anche se ciò sembrerà a quelli che vedono con gli occhi del mondo. Sarete gravati, addolorati, stanchi, torturati, ma il mio gaudio sarà in voi perché Io vi aiuterò in ogni cosa so. In verità vi dico che quando avrete ad Amico l’Amore capirete51 che ogni cosa subita e vissuta per amor mio diviene leggera, anche se è tortura pesante del mondo. Perché a colui che riveste ogni sua azione, vo­lontaria o impostagli, di amore, muta il giogo della vita e del mon­do in giogo a lui dato da Dio, da Me. Ed Io vi ripeto che il mio ca­rico è sempre proporzionato alle vostre forze e il mio giogo è leg­gero ” perché Io vi aiuto a portarlo.

Voi lo sapete che il mondo non sa amare. Ma voi d’ora in poi amate il mondo di amor sopranaturale, per insegnargli ad amare. E se vi diranno, vedendovi perseguitati : ” Così vi ama Dio? Fa­cendovi soffrire, dandovi dolore? Allora non merita conto esser di Dio “, rispondete : ” II dolore non viene da Dio. Ma Dio lo permet­te, e noi ne sappiamo la ragione e ci gloriamo di avere la parte che ebbe Gesù Salvatore, Figlio di Dio”. Rispondete: “Noi ci gloria­mo di esser confitti alla croce 5J e di continuare la Passione del no­stro Gesù ” M. Rispondete con le parole della Sapienza 55 : ” La mor­te e il dolore sono entrati nel mondo per invidia del demonio, ma Dio non è autore della morte e del dolore e non gode del dolore dei viventi. Tutte le cose di Lui sono vita e tutte sono salutari ” Rispondete5e : ” Al presente noi sembriamo perseguitati e vinti, ma nel giorno di Dio, cambiate le sorti, noi giusti, perseguitati sulla Terra, staremo gloriosi davanti a coloro che ci vessarono e di­sprezzarono'”.

Però anche dite loro57: “Venite a noi! Venite alla Vita e alla Pace. Il nostro Signore non vuole la vostra rovina, ma la salute vostra. Per questo ha dato il suo Figlio diletto acciò voi tutti foste

salvati “.

E rallegratevi di partecipare ai patimenti miei per poter poi

essere con Me nella gloria 58.

*’ Io sarò la vostra ricompensa oltremodo grande ” ** promette in Abramo il Signore a tutti i suoi servi fedeli. Voi sapete come si conquista il Regno dei Cieli : con la forza e vi si giunge attraverso a molte tribolazioni60. Ma colui che persevera come Io ho perseve­rato sarà dove Io sono61. Io ve l’ho detto quale è la via e la porta8I che conducono nel Regno dei Cieli, e Io per primo ho camminato per quella e sono tornato al Padre per quella. Se ve ne fosse un’al­tra ve l’avrei insegnata perché ho pietà della vostra debolezza d’uomini. Ma non ve ne è un’altra… Indicandovela come unica via e unica porta, anche vi dico, vi ripeto quale è la medicina che da forza per percorrerla ed entrare. È l’amore. Sempre l’amore. Tutto diviene possibile quando in noi è l’amore “. E tutto l’amore vi darà l’Amore che vi ama, se voi chiederete in Nome mio tanto amore da divenire atleti nella santità.

Ora diamoci il bacio d’addio M, o amici miei dilettissimi. » Si alza per abbracciarli65. Tutti lo imitano. Ma mentre Gesù ha un sorriso pacifico, di una bellezza veramente divina, essi piangono, turbati.


     

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