Il tracciato della nostra vita
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Il cammino dolorosissimo del Redentore ci aveva tracciato attraverso i suoi dolori il cammino della pace in terra e della felicità in Cielo, ed Egli ci aveva conquistati, redimendoci, ci aveva conquisi amandoci, ci aveva vivificati, unendoci a sé.
Nell’orto aveva agonizzato, sudando sangue per l’agonia interiore, e aveva consolato tutte le nostre agonie spirituali, accogliendone in Lui come il distillato amarissimo. I nostri peccati l’avevano tormentato fino al sudore di sangue, e il suo amore ci aveva consolati fino a cospargere di balsamo le nostre angustie. Tradito da Giuda, aveva accolto su di sé tutti i nostri tradimenti all’amore di Dio, e tutte le pene che ci vengono dal tradimento delle creature.
Era rimasto solo, in balìa degli sgherri, per sostenere la nostra solitudine e il nostro abbandono nelle pene della vita, quando siamo vittime dell’ingiustizia umana.
Trascinato innanzi a giudici iniqui, aveva tracciato, col sangue dei tormenti subìti, la via della consolazione e dell’abbandono a Dio in mezzo all’irrompere dei giudizi umani fallaci, oppressivi e ingiusti. Dopo la ripetuta attestazione della sua innocenza fatta da Pilato, aveva voluto, Egli, innocente, essere condannato, per rendere innocenti noi, condannati all’eterna morte per i nostri peccati.
Nella sua infinita carità, offrì il suo Corpo innocentissimo ai flagelli, per raccogliere i flagelli che meritano i nostri peccati.
Offrì il suo capo alle spine, per riparare le colpe del nostro orgoglio e le colpe di quelli che stanno a capo.
Apparve in un paludamento di sangue e di obbrobrio, sostenendo uno scettro di canna, Egli che sosteneva l’asse dell’universo, per riparare le tracotanze orgogliose dei dominatori e i traviamenti dei re capi di Stato.
Ricevette la pesante croce sulle spalle dopo l’iniqua sentenza di morte, salì il monte del dolore, si lasciò crocifiggere per liberarci.
E spirò, per darci la vita.
E noi cosa faremo per te, Gesù dolcissimo che cosa ti ricambieremo per tanto amore? Ti daremo fedeltà invece del tradimento, e amore che si gloria di te, invece del rispetto umano; romperemo ogni vincolo che ci lega al male, per consolarti nei ceppi dai quali fosti stretto, mortificheremo la nostra carne e il nostro orgoglio, e ci faremo vivificare da te.
don Dolindo Ruotolo
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