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Il Suicidio assistito

2 Giugno 2016 | Filed under: Attualità
     

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suicisio assistito

Vi proponiamo la traduzione di un articolo americano che si intitola “10 ragioni per le quali il suicidio assistito è sbagliato e non dovrebbe mai essere legalizzato”. Mutatis mutandis, questi dieci punti possono essere applicati perfettamente anche alla realtà italiana e europea.

Ecco la prima ragione.

  1. Il suicidio assistito trasforma i medici in assassini

L’Associazione Medica Americana rifiuta il suicidio assistito nei seguenti termini: “Permettere ai medici di partecipare a un suicidio assistito potrebbe causare più male che bene. Il suicidio medicalmente assistito è fondamentalmente incompatibile con il ruolo del medico come guaritore, sarebbe difficile o impossibile da controllare e potrebbe comportare gravi rischi sociali”.

  1. Il suicidio assistito mette in pericolo i più deboli e più vulnerabili
    Ovunque il suicidio assistito sia stato già legalizzato, le misure di salvaguardia per proteggere i malati si sono rivelate inadeguate, annacquate o eliminate nel corso del tempo. Le persone che meritano l’aiuto della società vengono invece trattate come beni mobili alle quali dare la morte.
  2. Le leggi sul suicidio assistito creano un consenso generale a uccidere
    La legislazione che permette alle persone di porre fine alla propria vita crea automaticamente incentivi per cercare la morte come opzione di risparmio dei costi. Gli anziani e gli infermi sono visti come un peso e possono essere facilmente smaltiti. Il suicidio diventa la via più facile.
  3. Chiamiamolo per quello che è: un suicidio

Sotto il falso pretesto della ‘compassione’ vengono utilizzati tutti i tipi di eufemismo per far passare questa pericolosa legge in America – frasi come “aiuto a morire”, “opzioni di fine vita” e “morte dignitosa”. Ma è inutile girare intorno alla verità: queste leggi permettono ai medici di somministrare farmaci progettati per facilitare il suicidio. Cosa ancora più insidiosa, i farmaci letali sono falsamente etichettati come “farmaco”, mentre sono progettati per fare l’esatto opposto di qualsiasi vera medicina.

  1. Le leggi sul suicidio assistito sono ingiuste nei confronti delle persone disabili
    La stragrande maggioranza di coloro che richiedono il suicidio assistito in Oregon non l’ha fatto a causa del dolore, ma per la perdita delle capacità funzionali. La mentalità che giustifica la pratica del suicidio assistito identifica la disabilità con una “perdita di dignità”. Ma, ogni giorno, migliaia di disabili americani si basano su l’aiuto di terzi, senza alcuna perdita di dignità.
  2. La leggi sul suicidio assistito portano all’eutanasia

L’eutanasia, definita come “la pratica di porre fine intenzionalmente a una vita, al fine di eliminare il dolore e la sofferenza”, è arrivata, ovunque, subito dopo l’emanazione delle leggi sul suicidio assistito. Diversamente dalla persona sofferente che richiede il suicidio assistito, l’eutanasia è amministrata da altri, con o senza il consenso del paziente. Il Dottor Herbert Hendin ha scritto sul Psychiatric Times un riassunto di quello che è successo nei Paesi Bassi:

 “I Paesi Bassi sono progressivamente scivolati dal suicidio assistito all’eutanasia, dall’eutanasia per i malati terminali a quella per i malati cronici, dall’eutanasia per malattia fisica all’eutanasia per disagio psicologico e dall’eutanasia volontaria all’eutanasia involontaria (denominata ‘cessazione del paziente senza esplicita richiesta’).”

Di fatto, gli olandesi oggi uccidono i pazienti e i bambini nati con deformità.

  1. Le leggi sul suicidio assistito mettono i poveri a rischio

Quanti sono senza risorse economiche sono quelli più a rischio nei confronti di questa legge pericolosa. Il suicidio diventa l’alternativa a basso costo per i poveri che non possono permettersi cure costose e farmaci. Approvando la legge sul suicidio assistito, lo Stato prende interesse a promuovere il suicidio dei suoi cittadini, al fine di risparmiare denaro. In realtà, molte compagnie di assicurazione favoriscono anche il suicidio assistito, perché fa risparmiare loro un sacco di soldi.

  1. Fa pressioni sul morente affinché ponga fine alla propria vita
    Quelli che affrontano una malattia terminale sono spinti a prendere la via più facile. Il “non essere un fardello” diventa una potente tentazione per porre fine alla propria vita. Invece di coltivare il tramonto della vita, gli ultimi momenti di una persona malata terminale sono deliberatamente abbreviati. Le leggi di questo tipo permettono anche ai parenti e ai familiari di uccidere al fine di accedere all’eredità e di approfittare della situazione.
  2. 3,4 milioni di infermieri si oppongono al suicidio assistito

L’Associazione Americana degli Infermieri, che rappresenta 3,4 milioni di infermieri, ha chiaramente affermato che: “… L’infermiere non dovrebbe partecipare al suicidio assistito. Tale atto viola il Codice degli infermieri […] e le tradizioni etiche della professione.”

  1. Le leggi sul suicidio assistito sono contro la legge di Dio

La pratica del suicidio va contro il 5 ° comandamento: “Non uccidere”. Questo comandamento proibisce l’omicidio di se stessi o l’uccisione altrui. Lo Stato non ha il diritto di approvare leggi contrarie alla legge morale e divina. E tutte le persone di buona volontà devono respingere con fermezza il suicidio assistito e difendere la moralità e la retta ragione.

Chi può garantire che legalizzare oggi il “suicidio assistito” non prepari la strada a una nuova versione dei forni crematori di Auschwitz domani?

Samuele Maniscalco
Responsabile Campagna Generazione Voglio Vivere


     

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