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Il Santo Rosario – La preghiera che Maria desidera

21 Maggio 2016 | Filed under: Riflessioni
     

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Santo-Rosario

Il Rosario ha da sempre una posizione particolare e significativa nell’ambito della preghiera cristiana, tanto da porsi immediatamente accanto alle due espressioni fondamentali e classiche della Messa e dell’Ufficio divino.

È un’orazione che nel corso della storia della Chiesa si è sempre più affermata, trovando poi un ulteriore consolidamento con le apparizioni mariane degli ultimi due secoli, dove la Vergine in persona ne ha richiamato l’utilità e, anzi, l’urgenza. E la costante conferma è venuta dalla devozione di santi e di Papi che l’hanno quotidianamente praticata.
Il Rosario è un capolavoro, a partire dal fatto che si tratta di una preghiera mnemonica e ripetitiva, alla portata di persone che non sapevano né leggere né scrivere. La tecnica della preghiera mnemonica, già documentata nell’Antico Testamento, era apprezzata anche dai “padri del deserto”: persone colte che ne riconoscevano la grande capacità di suscitare l’orazione del cuore e di favorire l’unione mistica con Dio.

Sotto il profilo contenutistico, poi, la preghiera del santo Rosario unisce mirabilmente le esigenze della devozione verso la Madonna e verso Cristo, rappresentando dunque il modello della preghiera cristologica e mariana,
come ben sottolineò in diverse circostanze san Giovanni Paolo II.
Si può quasi dire che il processo con cui si è giunti alla formulazione definitiva del Rosario venne accompagnato direttamente dalla Vergine, che in seguito ha proseguito nel suo incoraggiamento, precisando persino che “con il Rosario vincerete tutti gli ostacoli che satana in questo momento vuole procurare alla Chiesa cattolica”.

Leggendo tutte queste promesse fatte dalla Madonna ad Alano, a partire dalla prima che afferma “a tutti coloro che reciteranno devotamente il mio Rosario prometto la mia speciale protezione” viene voglia di recitare il santo Rosario ogni giorno. È una garanzia che la Vergine ha ripetuto molte volte e che riecheggia l’antica preghiera Sub tuum praesidium (sotto la tua protezione ci rifugiamo, santa Madre di Dio. Non disprezzare le nostre suppliche nelle nostre necessità, ma liberaci sempre da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta).

La seconda promessa: “Chi persevererà nella recita del mio Rosario riceverà grazie potentissime”. Mi viene in mente quello che ripete la Regina della pace a Medjugorje, quando afferma che con il santo Rosario si possono ottenere miracoli sia nei cuori sia nella storia: nel senso proprio delle grandi battaglie escatologiche fra il bene e il male, dove in palio c’è la salvezza eterna delle anime. Quindi la Vergine precisa che “il Rosario è un’arma potente contro l’inferno: esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato e abbatterà le eresie”.
Si tratta di una promessa molto particolare: anche se non viene nominato satana, si parla però della lotta contro l’inferno. 

Sin dagli inizi Maria ha concepito il Rosario come una catena mediante la quale incatenare il drago sciolto dalle catene.
Questa battaglia contro il drago ovviamente si vince con un combattimento interiore, spezzando in noi la durezza del cuore ed estirpando le radici dei vizi. La Madonna, mediatrice di tutte le grazie, ci ottiene la grazia dello Spirito Santo per vincere il male dentro di noi e per sconfiggere ogni eresia, poiché il Rosario è la sintesi della fede cristiana: il devoto di Maria sicuramente non sbanda nella fede, in quanto la Madonna lo mantiene nella verità.

Sulla scia di questa promessa possiamo ripetere ciò che disse Paolo VI nel pellegrinaggio al santuario di Bonaria: “Non si può essere cristiani se non si è mariani”. È interessante notare che il tema del Rosario come arma nella lotta contro il potere delle tenebre ritorni nelle apparizioni mariane. Basti pensare che la Regina della pace ha detto: “Rivestitevi dell’armatura contro satana e vincetelo con il Rosario in mano”, oppure ha suggerito: “La corona del Rosario sia sempre nelle vostre mani, come segno per satana che appartenete a me”.

Certamente il Rosario è una preghiera che esprime devozione alla Madonna, documenta il rapporto dei figli con la Madre, incarna il rafforzamento della nostra fede nel cammino di santità. Che sia una preghiera straordinariamente efficace per quanto riguarda la vita spirituale lo ha confermato anche la Regina della pace: “La preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il Rosario e pregate. Pregate finché la preghiera diventi un incontro gioioso con il vostro Salvatore”.Un punto che spesso viene trascurato – non tanto dal popolo dei devoti, quanto dalle persone colte, dai teologi e perfino dai mariologi – è l’importanza del Rosario sul piano dell’efficacia nella storia. La Madonna ha detto chiaro e tondo che il Rosario opera miracoli nei cuori e nel mondo. Recitandolo, i piccoli, i poveri, quelli che non contano nulla hanno il potere di cambiare la storia. Pensiamo a quello che disse la Madonna a Fatima, quando venne a chiedere la recita del Rosario affinché giungesse presto la conclusione della Prima guerra mondiale. E il medesimo tema si è riproposto nell’apparizione a Ghiaie di Bonate, sul finire della Seconda guerra mondiale. Ma ancor più a Medjugorje, dove la Madonna ha attribuito proprio al Rosario e al digiuno il potere di fermare le guerre, per quanto violente esse siano. 
Dobbiamo pensare che il principe di questo mondo, che si identifica con il potere e con il denaro, vuole la guerra per distruggere l’umanità e il mondo. Dunque, per combatterlo, occorre l’intervento di Maria: soltanto Lei può disarmarlo, soltanto Lei può schiacciargli la testa. 

Di qui la potenza del santo Rosario, con cui invochiamo la Madonna affinché ella agisca in nostro favore e ci protegga dagli assalti del maligno. 

Non ho dubbi a considerare il Rosario un grande dono che Maria ci ha personalmente fatto, poiché è contemporaneamente una preghiera ecclesiale, familiare e personale.

Padre Livio


     

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