Il Sacramento della Confermazione – La Cresima – II Parte
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Dai sette doni dello Spirito Santo scaturiscono altri carismi, dati per l’utilità comune (dal greco Karis: grazia). Questi possono essere manifestazioni ordinarie o straordinarie dello Spirito: Ordinarie, che si manifestano nelle varie condizioni di vita, professioni, servizi (Rom. 8, 14); Straordinarie: Profezia, Servizio alla comunità dei battezzati, insegnamento, esortazione, dono di sé agli altri, presiedere, dire parole di sapienza e di scienza, operare guarigioni, miracoli, fare discernimento, parlare in lingue, ecc.
Noi, per altro, dobbiamo prendere coscienza dei doni dello Spirito e della Sua divina presenza nel nostro essere, per dar modo allo Spirito Santo di agire in noi e di guidarci nella verità. Infatti, è lo Spirito che prega in noi, che effonde l’amore nei nostri cuori, che aiuta e che consola. Gesù ci dona il Suo Santo Spirito perché anche noi diventiamo membra vive e attive della Sua santa Chiesa e partecipiamo efficacemente alla sua edificazione e diffusione.
E’ bene aggiungere, per altro, che l’azione dello Spirito Santo varia da persona a persona, a seconda della corrispondenza alle sue sante ispirazioni. Gli abitanti della Samaria che avevano abbracciato la fede vivevano interamente secondo lo spirito del Vangelo e, quando Pietro impose loro le mani, lo Spirito Santo, scendendo su di loro, trovò un terreno fertilissimo per cui ognuno di loro riceveva, oltre ai Doni ordinari, anche i carismi straordinari: parlavano lingue, profetavano, uomini ignoranti parlavano con grande sapienza, cacciavano i demoni, operavano guarigioni e miracoli e in tutti vi era la pace ed una grande gioia.
Gli Atti degli Apostoli raccontano che un certo Simone vedeva che quando gli Apostoli imponevano le mani su qualcuno, questi riceveva lo Spirito Santo ed offrì dell’oro a Pietro perché gli vendesse lo Spirito Santo. E’ facilmente intuibile la reazione dell’Apostolo, cui fece seguito il pentimento sincero di Simone.
Quello che più interessa comprendere è che l’efficacia della Cresima è direttamente proporzionata alla disponibilità di chi la riceve, ad aprirsi all’azione dello Spirito, vivendo in piena conformità agli insegnamenti di Colui che ci ha tanto amati da dare Suo Figlio per la nostra salvezza. Gli Atti (3, 42-46) raccontano lo stile di vita dei cristiani: Essi ascoltavano con assiduità l’insegnamento degli Apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla cena del Signore e pregavano insieme…Ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il tempio. Spezzavano il pane nelle loro case e mangiavano con gioia e semplicità di cuore. Lodavano Dio ed erano ben visti da tutta la gente…
Ovviamente, chi riceve lo Spirito di Dio deve vivere secondo lo spirito; chi vive secondo la carne nonvive secondo lo Spirito e la grazia non può rimanere in lui. S. Gregorio raccomandava di “nonvivere disordinatamente per non mettere in fuga un Ospite così illustre”. Quindi, impegniamoci ad essere coerenti con la decisione presa di appartenere a Cristo, ricordando che “non si può servire a due padroni”.
Il Sacramento della Cresima è sicuramente un gran dono ma anche una grossa responsabilità. Sarebbe una grande stoltezza ricevere il Sacramento senza un’adeguata preparazione e/o pensare di condurre “la vita che fanno tutti gli altri”: significherebbe sprecare la grazia ricevuta. Il cresimato, infatti ha volontariamente assunto un impegno davanti a Dio e, di quell’impegno, dovràresponsabilmente risponderne.
IL RITO. Il Sacramento viene amministrato dal Vescovo, o da un suo Delegato, durante una celebrazione Eucaristica: dopo che l’Assemblea ha invocato lo Spirito Divino, il Vescovo e i concelebranti stendono le mani sui cresimandi per effondere su di essi lo Spirito Santo. I cresimandi poi, accompagnati dal Padrino o dalla Madrina, si recano, in fila, all’Altare. Giunto davanti al Vescovo, ogni cresimando si presenta col proprio nome di battesimo. Il Vescovo, dopo averlo immerso nel Santo Crisma, traccia un segno di croce con il pollice sulla fronte del cresimando e pronuncia le seguenti parole “Nome, … ricevi il sigillo dello Spirito Santo!” Il Cresimato risponde “Amen” ed il Vescovo lo saluta con “La pace sia con te”. Il Cresimato risponde: ”e con il tuo spirito” e ritorna al suo posto per la conclusione del rito.
Nei giorni successivi, è bene che i cresimati s’incontrino nuovamente con il Catechista e, possibilmente, con il Parroco, per progettare insieme le tappe del cammino di fede, con la gioia e la grazia che lo Spirito ha dato a ciascuno di essi, imparando a riconoscere ed a condividere i carismi che ognuno ha ricevuto, così come esorta S. Pietro: “Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola al servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio” (I Pt 4, 10).
don Manlio
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