Il Sacramento del Matrimonio
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Il Matrimonio cristiano – II
Gli sposi sono aiutati a vivere un amore che sviluppa i valori dello Spirito e dell’affettività e del corpo, in virtù della grazia sacramentale ricevuta. Quindi, un amore che li rende “un cuor solo ed un’anima sola”, un amore fedele e indissolubile, un amore fecondo che si pone al servizio della vita da trasmettere. Gli sposi, infatti, devono essere ben consapevoli del fatto che il matrimonio è finalizzato al concepimento di figli e che questi figli devono anche, e soprattutto, diventare figli di Dio.
L’impegno fondamentale dei genitori quindi non è tanto quello di farli crescere in “buona salute” ma di fornir loro, oltre al cibo per il corpo, la conoscenza perfetta di quelli che sono i valori morali e quelli spirituali. I genitori, infatti, non devono demandare ad altri il compito che spetta prettamente a loro: l’insegnamento dei princìpi evangelici, che vanno annunciati con la parola, accompagnati con l’esempio (senza il quale ogni parola perde di significato) e sostenuti con la preghiera in comune. Insieme ai genitori, i figli offriranno al Signore i frutti delle loro buone opere, il sacrificio della fatica quotidiana e parteciperanno alla vita della loro Comunità Parrocchiale fornendo il contributo dei propri carismi.
San Paolo chiamava il Matrimonio “Sacramento grande”, infatti, jn virtù di esso, gli sposi diventano idonei a partecipare alla missione della Chiesa. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha definito che la famiglia è un “piccola Chiesa” di cui il padre è sacerdote, la madre è figura della Madonna e i figli rappresentano il popolo di Dio.
Nella famiglia cristiana la fede si fa vita di ogni giorno; da essa il Vangelo vissuto si trasmette alla società e l’amore di Cristo, effuso dallo Spirito Santo, diventa dono per gli altri, promozione umana, assistenza a coloro che sono nel bisogno, generosità verso i poveri e i diseredati. La famiglia cristiana non è mai chiusa come un uovo ma, anzi, si apre alle altre famiglie e stabilisce con esse un rapporto basato sull’amore cristiano e sulla collaborazione, cercando, quando possibile di pregare insieme e crescere nella fede.
È importante dire ancora che, in virtù della grazia sacramentale, si vince la durezza del cuore, cioè, quello che noi chiamiamo ”naturale egoismo”.
Questo non vuol dire che la comunione d’amore tra gli sposi sia perfetta (Dio non cambia i caratteri: talvolta, anche tra i Santi c’erano forti divergenze d’opinione). La comunione deve sempre acquistarsi – giorno dopo giorno – con la buona volontà e soprattutto con la preghiera: “Se il Signore non costruisce la casa, invano fatica il costruttore…” Bisogna quindi provvedere ogni giorno a rinsaldare l’unione per mezzo del Sacramento della Penitenza (confessarsi e chiedere consigli al direttore spirituale) e dell’Eucaristia (Sacramento della comunione d’amore).
Con la grazia di questi sacramenti, la famiglia acquista una grandissima forza spirituale che le consente di affrontare tutti i problemi che inevitabilmente si incontrano nella vita. Anche nel Matrimonio è presente “la croce” ma quando la si porta insieme a Gesù diventa fonte di salvezza e principio di risurrezione.
Se proviamo a guardarci un po’ intorno, vediamo che molti matrimoni che non hanno voluto tener conto dei principi della fede, vivono una vita ”grama”, mentre quelli che hanno scelto di seguire Cristo restano saldi perché hanno costruito la loro casa sulla roccia: “cadde la pioggia, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa ma essa non cadde…” perché sostenuta dal Signore.
Ogni famiglia che vive nella grazia, realizza in sé la salvezza di Dio, la diffonde tutto intorno, profetizza l’avvento del regno dei cieli.
Don Manlio
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