Il sacerdote modello di santità
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Ecco le relazioni di un ministro di Dio col popolo e del popolo con un ministro di Dio: il sacerdote è l’esemplare e la forma del fedele, ed il fedele deve farsi come lui. Questo deve richiamare efficacemente il sacerdote non solo all’osservanza di suoi doveri, ma alla santità, perché com’è il sacerdote così è il popolo.
Perciò il sacerdote dev’essere completamente lontano dallo spirito del mondo, e deve mostrare in sé il Vangelo vivente, nel tratto, nelle parole, nella fede, nella pietà e nell’amore.
Il sacerdote deve vivere col popolo, deve pregare col popolo, deve mostrarsi del popolo e sempre come luce ed esempio del popolo. È un pessimo uso quello di alienarsi dalla vita del popolo, e accontentarsi solo di compiere più o meno al momento opportuno le sacre funzioni, rimanendo per il resto nelle sacrestie a parlare o ad oziare. Se il popolo adora Gesù, il sacerdote deve essere come lui un adoratore pubblico di Gesù insieme al popolo, perché questo giova più di qualunque predica. Se il popolo ascolta la parola di Dio, il sacerdote dev’essere con lui ad ascoltarla, e non per ostentazione o ipocrisia, ma per nutrirsene. Egli è come il tronco vitale della sua Chiesa, e i fedeli sono i rami; ora, se il tronco non assorbe dalla radice gli umori vitali, come può trasmetterli ai rami? La fede del sacerdote giova al popolo, e la fede del popolo giova ai sacerdoti.
Il sacerdote non deve mostrarsi mai offeso, anche per le ingiurie che può raccogliere, o le contraddizioni che incontra nel suo ministero, ma deve mostrarsi superiore a tutte le beghe umane, e pieno di generosa carità con tutti.
Don Dolindo Ruotolo
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