Il Purgatorio, secondo le rivelazioni dei Santi – 96°
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Le nostre opere e il loro valore – IV
Quell’umile e mansueta vergine che fu Maria Villani, senza praticar penitenze sì straordinarie, liberò ella pure un numero non inferiore di anime, che Dio un giorno le fece vedere in una processione di personaggi riccamente vestiti e capitanati da lei. Ella pure offriva quotidianamente tutto il merito delle sue opere per la liberazione di quelle anime, e spingeva a tal punto la sua carità, da implorar dal Signore che le facesse soffrire nella propria carne i loro patimenti : ciò che ottenne, come dicemmo altrove.
Un giorno della Commemorazione dei morti essendo occupata nella copia di un manoscritto, e deplorando1 fra sé e sé che quel dovere impostole dall’obbedienza le impedisse di consacrare tutta la giornata a vantaggio dei defunti, le apparve nostro Signore e le promise che ogni linea di quel giorno da lei trascritta avrebbe liberato un’anima dal Purgatorio. Dal che si vede che davanti a Dio non v’è distinzione di opere piccole o grandi, quando sono ispirate dalla carità (Vita di Maria Villani).
La beata Orsola Benincasa, religiosa teatina, mostrò la stessa abnegazione, poiché stando in agonìa sua sorella Cristina, e paventando le atroci pene del Purgatorio, che credeva le fossero preparate, Orsola pregò il Signore di tribolare lei in questa vita con quei tormenti che nell’altra erano riservati a sua sorella : e fu esaudita, poiché Cristina spirò tra la pace e la calma più perfetta, mentre Orsola subito dopo fu assalita dai più atroci dolori che la accompagnarono fino alla tomba (Bagata, Vita della beata Orsola Benincasa).
S. Filippo Neri aveva l’uso di offrire una parte delle sue buone opere per le anime del Purgatorio e l’altra per la conversione dei peccatori. Specialmente verso i suoi antichi penitenti defunti era largo di suffragi, sicché essi molte volte gli apparivano o per raccomandarsi alle sue preghiere, o per ringraziarlo della sua carità, e in punto di morte tutte le anime da lui
liberate gli vennero incontro per fargli corteggio ed introdurlo nella gloria beata.
S. Ignazio pregava moltissimo per le anime del Purgatorio. Il P. Lainez, secondo Generale della Compagnia di Gesù, offriva ogni giorno a suffragio di quelle anime le sue preghiere, i suoi studi e le grandi opere che faceva per la Chiesa, ed esortava tutti i suoi confratelli a fare altrettanto.
Se si volessero poi nominare tutti quelli che hanno zelato ed aiutato colle loro opere la liberazione delle anime del Purgatorio, bisognerebbe citare la vita di quasi tutti i Santi. Possano perciò questi esempi da noi riferiti non essere sterili per le anime pie, per maggior istruzione delle quali raggrupperemo nei seguenti capitoli le varie opere che, fatte nelle condizioni già accennate, valgono efficacemente a liberare le anime del Purgatorio, e sono l’elemosina, la mortificazione, la preghiera, la Messa e l’applicazione delle indulgenze.
Padre Pietro Louvet
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