Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 79
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I NOSTRI MORTI CI PROTEGGONO
Favori temporali e spirituali
II P. Magnanti, uno dei più fedeli discepoli di san Filippo, divotissimo delle anime del Purgatorio, fra tanti altri favori straordinari da queste ottenuti ebbe anche quello d’esser liberato dagli assassini mentre ritornava da un pellegrinaggio al Santuario di Loreto. Infatti attraversando un folto bosco, incappò nelle mani di questi, e legato ad un albero stava per essere ucciso, quando apparirono sulla sommità della vicina montagna due fanciulli sconosciuti, i quali con alte grida pareva volessero chiamare gli abitanti dei luoghi vicini in soccorso dell’assalito.
I briganti che erano in numero di dodici non si sgomentarono per ciò e scaricarono contro i fanciulli le armi, ma questi continuando sempre a gridare s’avanzarono verso il P. Magnanti. A tale vista i malfattori presi da terrore e riconoscendo nel fatto l’intervento divino, si diedero alla fuga. Intanto i due bambini appressatisi al prigioniero, lo sciolsero e sparvero quindi all’istante.
Il buon Padre rimasto libero ringraziò di cuore le anime purganti, che con evidente miracolo l’avevano cosi assistito in quel frangente, e da quel giorno in poi raddoppiò le preghiere ed i suffragi a vantaggio di quelle infelici.
Un bravo soldato ebbe a scampare da certa morte per la protezione delle anime del Purgatorio nel modo seguente. Viveva egli in uno di quei periodi disastrasi del medio evo, nei quali la violenza e la discordia dominando sovrane nelle italiche città, spesso si vedeva scorrere in queste il sangue fraterno. In mezzo a quelle lotte però aveva sempre serbato la pietà ed i buoni costumi imparati da fanciullo, e divotissimo delle anime purganti s’era prefìsso di non passar mai dinanzi ad un cimitero senza soffermarvisi a pregare.
Un giorno essendosi allontanato alquanto dalla città, una turma di nemici gli si scagliò improvvisamente addosso. Datosi allora alla fuga e correndo per la campagna, arrivò ai piedi d’una muraglia, superata la quale si preparava a continuare la corsa, quando s’avvide di trovarsi nel recinto di un cimitero. Gli venne allora alla mente il pensiero del voto fatto, ed avrebbe voluto inginocchiarsi a pregare, ma un solo istante ch’ei si fosse fermato, sarebbe inevitabilmente perduto.
Nondimeno fattosi animo si gettò in ginocchio ai piedi della croce ch’era nel mezzo del cimitero, e mentre recitava il De profundis, sopraggiunsero i nemici, i quali vistolo in quell’atteggiamento e beffandolo come pazzo gli si precipitarono addosso per ucciderlo; ma oh prodigio!
Una turma di soldati sbuca fuori all’improvviso, circonda il devoto milite, lo difende valorosamente e pone in fuga i suoi nemici. Così quegli rimasto salvo ringraziò le anime sante d’averlo liberato da sì imminente pericolo e raddoppiò la sua devozione verso di loro (Segala, Triumphus animarum, 3* parte).
Padre Pietro Louvet
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