Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 77
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I NOSTRI MORTI CI PROTEGGONO
Gratitudine
Essendo la gratitudine la virtù degli spiriti nobili, le anime del Purgatorio che sono sante, predestinate e future cittadine del ciclo, non possono non sentirla in grado sublime. Qualunque siano state le loro disposizioni quand’erano vive, dopo che l’eternità si è loro svelata, hanno perfezionato i sentimenti del cuore e, scevre da ogni bassezza terrena, non sanno più dimenticare i loro benefattori.
È regola di giustizia che la gratitudine sia in rapporto al dono e al bisogno più o meno grande che se n’ebbe; ora qui trattandosi di un bene sommo, trattandosi di riunire a Dio quel’e anime che hanno fame e sete di lui, e a queste di ottenere il possesso del loro Dio, l’ingresso nella celeste Gerusalemme, i gaudi di una eternità beata, è inestimabile il dono che noi veniamo a far loro, e quindi dalla grandezza di esso possiamo argomentare quanta sia la riconoscenza di quelle infelici verso di noi.
Mostrammo già in altro luogo come le anime purganti conoscendo fin da adesso i loro benefattori, preghino per essi ; non staremo quindi a ripetere quanto dicemmo, e solo convalideremo coi fatti le nostre asserzioni.
Si legge nelle rivelazioni di S. Brigida (lib. IV, cap. 7) che un giorno in una visione ch’ella ebbe del Purgatorio, udì la voce d’un angelo che disceso in quel carcere a consolare le anime, ripeteva queste parole: “Sia benedetto colui che, vivendo ancora sulla terra, soccorre con orazioni e buone opere le anime purganti, poiché la giustizia di Dio esige che senza l’aiuto dei viventi siano queste necessariamente purificate nel fuoco.
Nello stesso tempo dalle profondità dell’abisso intese salire un coro di voci supplichevoli che dicevano: “O Cristo, giudice giustissimo, in nome della tua infinita misericordia non guardare ai nostri falli, che sono senza numero, ma ai meriti infiniti della tua preziosissima passione, ed infondi, te ne preghiamo, nel cuore del clero sentimenti di vera carità, onde per le sue preghiere, mortificazioni, elemosine ed indulgenze applicabili in nostro suffragio, siamo soccorse nei nostri estremi bisogni.
Ed altre voci facendo eco a queste suppliche dicevano:”Grazie siano rese a coloro che ci apportano sollievo nelle nostre sventure; la vostra potenza è infinita, o Signore: renda il centuple ai nostri benefattori, che ci conducono più presto nel soggiorno della vostra luce divina.
Anche alla Madre Francesca del SS. Sacramento vedemmo come apparissero anime per testimoniarle la loro gratitudine ed assicurarla della loro protezione, ed in molte altre rivelazioni da noi citate abbiamo scorto come esse esercitino in alto grado la virtù della riconoscenza.
Padre Pietro Louvet
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