Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 75
Questo articolo è stato già letto1059 volte!
I morti e lo spiritismo
Una cosa dobbiamo chiarire : se si possono evocare le anime dei trapassati mediante lo spiritismo.
Premettiamo che ai dì nostri lo spiritismo ha segnalato enormi regressi e grande luce si è fatta sulle cause naturali dei fenomeni così detti spiritici. « II Padre /acchi, il P. Thurston, il Mariotti, il P. De Heredia, il P. Mainage, lo Spesz e in parte il P. Roure e molti altri, tendono a spiegare i fenomeni medianici attraverso la teoria naturalistica.
Gli spiriti e i morti, dicono costoro, non hanno nulla a che fare con lo spiritismo. Moltissime delle manifestazioni medianiche sono effetto di forze latenti, sconosciute o ancora poco note alla scienza. Il P. De Heredia, gesuita, prospetta questa interpretazione, perché è riuscito a riprodurre in condizioni normali, quasi tutti i fenomeni spiritici, tale dottrina tende oggi a sostituire le altre due (del trucco completo e dell’intervento diabolico).
Che se anche non riesce a spiegare tutti i fenomeni, ha però buon fondamento scientifico ed è comprovata da molte esperienze » (Dott. R. Santilli, Spiritismo, Firenze, 1941, pag. 36).
Tuttavia, siccome siamo tuttora nel campo del mistero, alla domanda se siano le anime dei morti che si manifestano nelle sedute spiritiche, rispondiamo di no. Fino ad ora — scriveva ai suoi tempi il Prof. Morselli — è penoso a dirsi, ma lo spiritismo è stato un vero vampiro dell’umanità sofferente. Nonostante tutte le sue nobili proposte di elevatezza morale, di solidarietà, di teofilantropismo, di spiritualismo sociale ed etico ecc., esso non ha fatto che sfruttare il male e comprare o vendere il dolore » (Morselli, Psicologia e Spiritismo, Torino 1908, voi. I, pag. 114).
Il Prof. Antonelli, dopo aver esposto una lunga serie di fatti spesso immorali, nefandi, empi, blasfemi, ridicoli, villani, si domanda se cedesti fenomeni si possano mai attribuire alle anime dei trapassati. « Lo stato dell’oltre tomba in questo caso non sarebbe mille volte peggiore dello stato di vita, perché occupazione dell’anima, separata dal corpo, sarebbe l’inganno, il suggerire cattive dottrine, spingere al male, vessare i viventi, inveire contro la religione, volere un culto religioso satanico ? » (Antonelli, Lo spiritismo, Roma 1907, pag. 145).
E continua poi l’illustre autore : « La ragione inoltre ci persuade, che non possono essere le anime dei morti, che prendono parte a tutte le puerilità ed empietà dello spiritismo; la ragione non può ammettere, che esse stiano sempre dovunque a nostra disposizione, si sottomettano a soddisfare la nostra curiosità e a produrre fenomeni spiritici.
La nostra anima sente in sé qualche cosa, che la fa aspirare ad un bene stabile, che non è in questa vita, la nostra mente si agita in cerca di qualche cosa di sublime, che appaghi la smania di sapere e la riempia di verità ; il nostro cuore è fatto per amare, e nelle rivelazioni degli spiriti non trova che cose abiette, che il ridicolo, che la contraddizione, l’empietà.
Che il nostro spirito, liberato dall’involucro di carne, cui è unito in questo mondo materiale, debba purificarsi in successive vite, negli astri o in altri esseri, compiendo una metempsicosi più o meno lunga, e in questo tempo sia condannato al tormento degli altri e dell’altrui depravazione, è un pensiero che si ribella terribile alla nostra mente e al nostro cuore, che scuote e annienta le più belle e consolanti speranze e aspirazioni della nostra coscienza, che ci rende migliore il non essere.
Il nostro cuore non può contentarsi di un avvenire d’oltre tomba che avvilisce la dignità del nostro spirito, che ci rende cattivi, maligni, pervertitori, che soffoca quanto di più nobile ed elevato vi ha nel nostro essere » (Idem,, pag. 147). (continua)
Padre Pietro Louvet
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.