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Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 73

13 Giugno 2014 | Filed under: Purgatorio
     

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cimitero

LE ANIME DEL PURGATORIO E LA CHIESA MILITANTE

Le apparizioni dei morti
Considerate le relazioni fra la Chiesa trionfante e le anime del Purgatorio, ci resta da prendere in esame le relazioni che passano fra queste e la Chiesa mili­tante. E prima di tutto ci domandiamo se le anime dei trapassati possano o no manifestarsi ai viventi.

L’anima separata non può manifestarsi ai viventi e parlare con loro, semplicemente perché non ha nessun potere nella materia corporea. Tuttavia Iddio può per­mettere che, per puro miracolo, le anime dei trapassati si manifestino ai viventi, per un fine utile e principal­mente per manifestare qualche verità (Confr. Tanque-rey : Synopsis Theol. Dogin. Voi. Ili – De Novissi-mis).

Tralasciamo di fermarci sull’aspetto speculativo del­la questione per passare all’aspetto pratico, afferman­do senz’altro che apparizioni di anime si sono avute nel corso dei secoli. Abbiamo dalla nostra parte il consenso unanime di tutti i popoli, si hanno fatti an­tichi e recenti scientificamente inoppugnabili, e si hanno le rivelazioni avute dai Santi. In ordine al nostro lavoro solo queste ultime ci in­teressano, e quindi citiamo senz’altro quanto accadde, in proposito, più di una volta, a S. Tommaso d’Aqui-no, testimone superiore a qualsiasi sospetto.

Mentr’egli era lettore di S. Teologia nell’Università di Parigi, vide un giorno comparirsi davanti l’anima di sua sorella morta in quei dì nel convento di Capua dov’era Abbadessa, manifestandogli di soffrire atroce­mente per alcune mancanze commesse contro la rego­la, e raccomandandosi alle preghiere di lui. Il Santo le promise che lo avrebbe fatto; e mantenne la paro­la.

Qualche tempo dopo essendo stato inviato a Roma da’ suoi superiori, vide apparire di nuovo quell’ani­ma a lui cara non più penante come la prima volta, ma sfolgorante di gloria, la quale ringraziandolo dei suffragi da lui fatti, gli annunzio che questi avevano affrettata la sua liberazione.

Il Santo avendo voluto in quell’occasione  interrogare la  defunta sullo stato  di due suoi fratelli morti poco tempo prima, essa gli ri­spose che Arnoldo era già in ciclo in un alto grado di gloria, per aver difeso la Chiesa e il Pontefice con­tro le empie aggressioni dell’imperatore Federico, ma che  Ludolfo   si trovava  ancora   in   Purgatorio,   dove molto  soffriva perché  niuno pensava a suffragarlo. Soggiunse poi:

“A te, mio caro fratello, è prepa­rato un gran bel posto in Paradiso in premio di quan­to hai fatto e lavorato per la Chiesa. Affrettati però di dar l’ultima mano ai tuoi lavori, perché fra poco do­vrai venire a raggiungerci.  Questa predizione non tardò molto a verificarsi, poiché sappiamo dalla sto­ria che il Santo poco tempo dopo morì. — Un’altra volta lo stesso Santo, stando in orazione nella chiesa di S. Domenico a Napoli, vide venirsi davanti fra Ro­mano, religioso del suo Ordine, che gli era succeduto a Parigi nel posto di lettore di teologia-

Il Santo che ne ignorava la morte, credendo che fosse giunto colà dalla Francia, gli domandò notizie della sua salute e i motivi del suo viaggio. Ma quegli sorridendo gli rispose c’he non si trovava più sulla terra, e che morto improvvisamente, dopo aver passato quindici giorni in Purgatorio, si trovava ora per misericordia di Dio in possesso della gloria celeste, e che veniva per or­dine del Signore ad incoraggiarlo nei suoi lavori.

Avendogli allora domandato Tomimaso se si trovasse in istato di grazia : — Sì, fratel mio, rispose il defun­to, e sappi anzi che le tue opere sono a Dio molto accette. ‘— Incoraggiato da questa nuova, il sommo teologo volle in quell’occasione indagare alcuni mi-sieri della scienza sacra ed in particolare quello della visione beatifica, ma il defunto dopo avergli risposto col versetto del Salmo : Sicut audivimus, sic mdimus ni cimiate Dei nostri, disparve.

Padre Pietro Louvet


     

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