Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 124°
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Il 19 agosto, circa le ore 18,30 essendo suonato il campanello, l’Abbadessa andò a rispondere. Al saluto « Lodato Gesù e Maria », la voce rispose « Amen », e subito soggiunse :
— Lascio quest’elemosina per preghiere. — L’Abbadessa rispose :
— Noi pregheremo lo stesso, l’elemosina la dia a qualche altra persona più bisognosa. — Allora la voce, fattasi compassionevole :
— No, la prendano, è una misericordia.
— È permesso sapere chi è?
— Sono sempre la medesima — rispose, e non si udì altro. Lasciò lire 1o.
Altrettanto accadde il 28 agosto e il 4 settembre, ma alle domande dell’Abbadessa non rispose nessuno.
Il 16 settembre, circa le ore 21,15, l’Abbadessa chiudeva il dormitorio e sentì suonare il -campanello. Andata a rispondere con un’altra suora, nessuno parlò, ma sulla ruota v’erano io lire. Rifiutando l’Abbadessa di prendere il denaro, le fu risposto :
— Le prenda, è per soddisfare la divina giustizia. — L’Abbadessa fece ripetere al suo misterioso interlocutore la giaculatoria : « Sia benedetta la santa, purissima ed immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria » e la giaculatoria fu fedelmente ripetuta.
Il 21 settembre, si trovano sulla ruota altre 1o lire.
Il 3 ottobre, circa le ore 21, dopo il silenzio, mentre l’Abbadessa era affacciata alla finestra della camera, le parve di sentir suonare. Andata a rispondere e ricusando le 20 lire che le venivano date in elemosina,
col dire che il confessore non era contento dubitando di una manifestazione diabolica, fu risposto :
— No, sono un’anima purgante: sono 40 anni che mi trovo in Purgatorio, per aver dissipato beni ecclesiastici. —
II 6 ottobre fu fatta celebrare una Messa in suffragio di quell’anima. Dopo poco suonò il campanello; andata la Badessa a sentire, la solita voce disse :
— Lascio quest’elemosina, grazie tanto. •— La Badessa fece altre domande, ma non ebbe risposta. La sacrestia era chiusa, e sulla ruota furono lasciate le solite 1o lire.
Altrettanto accadde il 1o ottobre. Alle richieste dell’Abbadessa circa la sua identità, l’anima rispose:
— Il giudizio di Dio è giusto e retro.
—’ Ma come? Io le ho fatto dire delle Messe, e se una sola basta per liberare un’anima, come lei non è ancora libera?
— Io ne ricevo la minima parte. •— Ad altre domande non rispose e anche questa volta lasciò 20 lire.
Il 20 ottobre, alle ore 20,45, appena suonato il silenzio, mentre l’Abbadessa saliva con due altre monache, Suor Maria Rosalia della Croce e Suor Chiara Giuseppa del S. Cuore, udirono suonare il campanello, ed andata l’Abbadessa a rispondere, trovò le io lire sulla ruota, ma non rispose nessuno. Tornò l’Abbadessa a chiudere la porta del dormitorio, quando sentì suonare di nuovo ; tornò, e al saluto « Lodato Gesù e Maria » l’anima rispose : « Amen », con voce assai intelligibile, e siccome l’Abbadessa non aveva preso le io lire, così soggiunse : — Prenda quest’elemosina; è una misericordia. —« Avendola presa, disse :
— Grazie !
— Ma si potrebbe sapere chi è ?
— Preghi, preghi, preghi, preghi.
II 30 ottobre, alle ore 2,45, l’Abbadessa da una voce fuori della camera senti dirsi :
— È suonato il campanello della sacrestia. Andata a rispondere, al solito saluto, l’anima rispose : « Amen » e poi subito :
—< Lascio qui quest’elemosina. • Ma l’Abbadessa, senza far finire la parola, soggiunse :
— Io per ordine del confessore non posso prenderla. In nome di Dio e per ordine del confessore, mi dica chi è: è sacerdote ?
— Sì.
— Erano di questo monastero i beni che ha dissipati?
— No ; ma ho il permesso di portarli qui.
— E dove li prende?
– II giudizio di Dio è giusto.
— Ma io ci credo poco che sia un’anima, penso sempre che sia qualcuno che scherza.
—. Vuole un segno?
— No, che ho paura. Se chiamo qualcuna? Faccio subito…
— No, che non mi è permesso. — L’Abbadessa prese le dieci lire e lui disse :
— Grazie, adesso entro a parte delle preghiere. L’Abbadessa soggiunse :
— Lei pregherà per me, per la mia Comunità, per il Confessore?
—’ Benedictus Deus qui… <— E si allontanò mormorando a bassa voce, e non si capì altro. La voce di quest’ultima volta era meno frettolosa e meno cupa, anzi prima sembrava che stesse fuori, adesso come parlasse all’orecchio destro, e quando si allontanava era udita meglio dal sinistro.
Padre Pietro Louvet
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