Il Purgatorio secondo le rivelazioni dei Santi – 122°
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Appena entrata in cielo, l’anima riceve il posto che le compete a seconda dell’ordine e della natura de’ suoi meriti. Si crede comunemente che una gran parte delle creature umane che si salvano vada a riempire nei cori degli angeli il vuoto prodottovi da Satana e dai suoi compagni ribelli.
Molte altre poi entrano in altre categorie di spiriti separatamente costituite, « così mentre il coro degli Apostoli partecipa del potere giudiziario di Cristo, quello dei Martiri e dei Dottori avrà il privilegio di un’aureola speciale di gloria, e le anime che sino alla fine della vita si saranno conservate pure da ogni macchia, godranno del singolar privilegio di seguire l’Agnello divino in qualunque luogo vada, e canteranno nel cielo il cantico sublime della verginità.
Pensiamo dunque spesso agli splendori dell’eternità beata che ci attende. La vita è triste e dolorosa, è vero, specialmente in certe occasioni, ma non ci perdiamo di coraggio ; passeranno le pene, e avrà fine la prova. Senza dubbio avremo ancora da scontare in Purgatorio i falli che la fralezza umana ci ha fatto commettere in vita, ma per quanto lunghe ed atroci potranno essere le nostre pene, finalmente verrà quel giorno, a Dio solo noto, in cui chiamati dall’alto andremo ad occupare il posto che ci sarà riservato fra i beati del cielo.
Questo posto che verrà assegnato a ciascuno di noi, sarà indipendente dal maggiore o minor tempo passato in Purgatorio, e corrisponderà soltanto ai meriti da noi acquistati in vita. Maria Lataste riferisce nelle sue rivelazioni che una novizia del suo monastero, morta in odore di santità le apparve dopo solo nove giorni del suo passaggio di questa vita, e le disse che si trovava già liberata dal Purgatorio, e saliva al cielo.
Di lì a pochi mesi essendo morta dopo una vita santissima un’altra monaca di età assai avanzata, la Lataste seppe per rivelazione che sebbene per alcune colpe commesse durante il corso della sua lunga vita avesse dovuto restare in Purgatorio parecchi mesi, quando però entrò in cielo le fu assegnato un posto assai più glorioso ed elevato di quello della novizia.
La spiegazione di questo fatto a prima vista strano, non è difficile a darsi, perché i meriti che l’anima può avere acquistati sulla terra, sono assolutamente indipendenti dalle colpe che si debbono espiare. Nel corso di una lunga vita si possono guadagnare molti meriti, come contrarre molti debiti ; ma i debiti si pagano con una espiazione temporanea, mentre il più lieve merito corrisponde ad un nuovo grado eternamente incancellabile di gloria, vale a dire ad una eterna ricompensa.
Lavoriamo quindi con coraggio intorno al nostro perfezionamento morale, al fine di servire con purità e zelo il nostro buon padrone Iddio, il quale è tanto generoso, che se esige dai suoi debitori fino all’ultimo centesimo, promette pure ai suoi fedeli una ricompensa infinitamente superiore ai loro meriti : Merces magna nimis.
E qui dopo aver parlato della giustizia e della misericordia di Dio sulle anime a lui fedeli, dopo aver mostrato come questa giustizia e misericordia si esercitino ammirabilmente e sapientemente in quel carcere di dolore, poniamo fine a questo scritto, augurandoci che queste povere pagine producendo un po’ di bene alle anime, possano meritarci la protezione della Vergine nel giorno estremo nel quale dovremo anche noi comparire al tribunale divino. Se saremo riusciti ad accendere nel cuore di qualche fedele l’amore e lo zelo verso i nostri fratelli defunti, speriamo che le anime del Purgatorio, alle quali avremo in tal guisa giovato, ci otterranno da Dio il perdono dei nostri peccati, unica ricompensa alla quale aneliamo.
Padre Pietro Louvet
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