Il Purgatorio, secondo le rivelazioni dei Santi – 120
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PRESERVIAMOCI DAL PURGATORIO
Mezzi generali e mezzi particolari
Avvicinandoci al termine di queste povere pagine è necessario dedurre da quanto si è detto fin qui una conseguenza pratica e salutare. Per ciò che riguarda i defunti questa conseguenza è chiara ed evidente, come abbiamo ormai abbastanza provato, ed è che dobbiamo pregare e pregar molto per essi, più assai di quello che abbiamo fatto finora.
Quanto a noi stessi ed all’interesse che dobbiamo avere ad evitare le fiamme del Purgatorio, due sono le specie di mezzi de’ quali possiamo disporre : i mezzi generali cioè ed i particolari ; gli uni e gli altri a noi già noti per le rivelazioni citate finora e che in questo capitolo vedremo di riassumere brevemente nel modo più pratico possibile.
I mezzi generali si possono ridurre ad uno solo: fuga assidua e costante del peccato e specialmente del peccato veniale, il quale appunto per la sua minore gravita è lo scoglio su cui periscono moltissime anime. Non disprezziamo le cose piccole e quei debitucci che si vanno accumulando ogni giorno intorno a noi, perché in fin di vita formeranno un totale che spaventa l’immaginazione.
Pensiamo che di tutto dovremo render conto a Dio, anche di una parola inutile : De omme verbo otioso reddent rationem. E siccome malgrado tutti i nostri sforzi commetteremo sempre difetti, che dovremo necessariamente espiare in questo mondo o nell’altro, facciamo penitenza su questa terra, penitenza che ci si ridurrà molto più facile se a quella sacramentale aggiungeremo la rassegnazione alle tribolazioni della nostra vita, mediante la quale e mediante le indulgenze della Chiesa potremo esser sicuri di scontare in anticipazione il nostro purgatorio e di dimorar quindi in quel carcere il minor tempo che sia possibile.
Quanto ai mezzi particolari da usarsi sebbene tutte le virtù siano di per se stesse eccellenti, ve ne sono però alcune che per il cuore di Dio sembrano avere, diremo così, un incanto speciale che lo inclina ad usare gran misericordia a coloro che le praticano.
E innanzi tutto va annoverata la devozione a Maria santissima, a questa divina Madre che, come ci hanno mostrato tanti esempi citati nel corso di questo volume, non solo assiste i suoi devoti nell’ora suprema della morte disponendoli a contrizione perfetta specialmente se peccatori, e nel momento del giudizio patrocinando la loro causa davanti al tribunale di Dio, ma ha promesso ancora di scendere a confortarli nel Purgatorio e di liberarli ben presto dalle loro pene.
Altro mezzo efficacissimo a sollevare nel Purgatorio quelli che la praticarono in vita è la devozione alla SS. Eucaristia. Una religiosa di un monastero fondato da S. Geltrude, apparendo dopo morte a questa Santa, le diceva: “Quanto debbo rallegrarmi, mia buona Madre, di essere stata devota in vita della Santissima Eucaristia, poiché in forza di questa devozione ora raccolgo frutti sì abbondanti e speciali dall’offerta che si fa per me dell’Ostia santa, che non tarderò molto ad essere introdotta nella celeste Gerusalemme !
Una terza pratica molto efficace è di essere in vita generosi verso le anime del Purgatorio, poiché Iddio ricompenserà con misericordia coloro che si mostrarono generosi con quelle infelici, mentre punirà coll’oblio coloro che le trascurarono.
Padre Pietro Louvet
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