Il Purgatorio, secondo le rivelazioni dei Santi – 115
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Le indulgenze
Dobbiamo aggiungere che mentre in uno stesso giorno si possono lucrare più volte le stesse indulgenze parziali ripetendo le opere ingiunte, non si può lucrare più di una votla la stessa indulgenza plenaria, anche ripetendone le condizioni volute, a meno che non sia altrimenti disposto.
Nessuno può applicare ai viventi le indulgenze, ma si possono applicare alle anime del Purgatorio tutte le indulgenze concesse dal Sommo Pontefice, se non è stabilito diversamente.
Grande favore è dunque quello delle indulgenze, e si dimostrerebbe ingrato verso il Signore, imprevidente verso se stesso e niente affatto caritatevole verso le anime del Purgatorio, chi non ne facesse il debito pregio. È in nostra mano un gran mezzo per abbreviare per noi e per i nostri cari trapassati le terribili pene del Purgatorio.
Moltissime sono le preghiere e i pii esercizi arricchiti di indulgenze applicabili alle anime del Purgatorio. Nella impossibilità di farne un elenco completo, rimandiamo il lettore all’interessantissima pubblicazione Preces et Pia Opera indulgentiis ditata, Roma 1938, in cui sono raccolte ufficialmente le indulgenze concesse dai Sommi Pontefici fino all’anno 1937.
Il fatto seguente, riportato da Giov. Joergensen nella Vita di S. Francesco d’Assisi (Torino 1939, pagina 271), stia a dimostrare quale gratitudine nutrano le anime del Purgatorio per coloro che vollero acquistare indulgenze in loro suffragio.
(( Fra Giovanni Rigaud O. F. M. nel libro che si intitola : Compendium Theologiae pauperis, alla questione : Utrum indmlgentiae defunctis valeant, dopo aver dimostrato essere in arbitrio del Papa poter applicare anche ai defunti le sacre Indulgenze, conferma la sua tesi con queste parole : •—• Io poi riferirò qui fedelmente ciò che a questo proposito mi fu raccontato nel luogo della Porziuncola, presso Assisi, nel qual luogo il beato Francesco fondò l’Ordine dei frati Minori, e santamente vi passò di questa vita. Ora è a sapere che per il medesimo luogo il beato Francesco ottenne dal Sommo Pontefice l’indulgenza plenaria di tutti i peccati a coloro che vi si fossero recati il primo giorno di agosto. Io vi andai l’anno del Signore 1301. E fu là che un frate molto intelligente e divoto, mi raccontò che in quello stesso anno due uomini di Milano erano venuti alla Porziuncola, e come ad uno di essi era morto di recente il figliuolo, che amava svisceratamente. Or mentre costoro tornavano in patria, quegli, al quale era morto il figliuolo, si fece a pregare instantemente il compagno, perché si degnasse di concedergli il frutto dell’Indulgenza per l’anima del figliuol suo, che, a suo credere, doveva ancora trovarsi a penare tra le fiamme del Purgatorio. E quegli con grande liberalità gliela donò, con questa intenzione, che fosse applicata in suffragio dell’anima del Defunto. Ed ecco che nella medesima notte, il morto figliuolo apparve visibilmente al padre, il quale era già desto ; e dopo di avergli rese vivissime grazie per l’Indulgenza ottenutagli, lo assicurò che in virtù di essa era stato incontanente liberato dalle pene del Purgatorio, e trasportato nel regno degli eletti, su in Cielo. Trascorso un anno, i sopraddetti uomini di Milano vennero nuovamente all’Indulgenza della Por-ziuncola, e con ordine esposero al Frate suddetto, tutto come le cose s’erano passate. ».
Padre Pietro Louvet
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