Il Purgatorio, secondo le rivelazioni dei Santi – 109°
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La S. MESSA PER I DEFUNTI
Prima di parlare dell’eccellenza del S. Sacrificio della Messa applicato per i defunti, accenniamo ad un altro eccellente mezzo di suffragio : la S. Comunione. Quando Gesù è tutto nostro entro il nostro petto, è mai possibile che non ci ascolti, se lo invochiamo per i nostri morti, se li raccomandiamo a lui, se imploriamo la sua divina misericordia su di loro ?
Ai dì nostri va molto estendendosi il pio costume di suffragare i morti per mezzo della S. Comunione, tuttavia non sarà mai raccomandata abbastanza questa pia ed efficacissima pratica. Si diano perciò premura i sacerdoti di invitare i fedeli, specialmente i parenti dei defunti, ad accostarsi ai Santi Sacramenti, in occasione di Messe di suffragio, di Ufficiature funebri, di funerali.
Si facciano Comunioni Generali nel giorno della Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti e si ripetano nell’Ottavario dei Morti, in altri giorni del mese di Novembre ed ogni volta che se ne presta la opportunità. Sarà un’opera di grande sollievo per i defunti e arrecherà enormi vantaggi spirituali a quelli che la praticheranno.
Ed ora passiamo a parlare del divin Sacrificio, della Oblazione santa, della preghiera che l’eterno Padre esaudisce sopra ogni altra, perché innalzatagli dallo stesso sue Unigenito.
A S. Maria Maddalena de’ Pazzi, che era solita di offrire all’eterno Padre il Sangue del suo divin Figlio con una commemorazione della Passione, che faceva ben cinquanta volte al giorno, in una delle sue estasi il divin Salvatore fece vedere molti peccatori convertiti, molte anime del Purgatorio liberate in forza di questa sua pratica, e disse che ogni volta che una creatura umana offre al Padre quel Sangue col quale è stata riscattata, offre un dono di prezzo infinito, che nessun tesoro al mondo potrebbe compensare.
Se tanta dunque è l’efficacia di una semplice commemorazione della Passione, che dovrà mai dirsi della Messa che ne è la quotidiana rinnovazione vera e reale? E non è già un individuo particolare qualunque, sia pur santo, quello che la compie, ma la Chiesa stessa, la quale offre a Dio tutto il Sangue sparso dal suo Figlio sul Calvario in espiazione dei peccati del mondo.
O splendore e bontà dell’amor divino! Non bastava che il Cristo si fosse immolato una volta sull’altare della croce, ma ogni giorno, ad ogni ora dall’oriente all’occidente, in ogni angolo della terra il Sangue del Redentore viene sparso ed offerto di nuovo pel riscatto delle anime! Ecco perché i Santi che comprendevano questo mistero avevano in tanto pregio il tesoro del Sacrifìcio dell’altare. S. Nicola da Tolentino, dopo aver rifuggito per tanti anni dal sacerdozio ritenendosene indegno, s’indusse in fine ad abbracciarlo, pensando che colla celebrazione quotidiana della Messa avrebbe potuto più efficacemente aiutare le anime del Purgatorio.
Padre Pietro Louvet
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