Il Purgatorio secondo la rivelazione dei Santi – Ultima parte
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Il 9 novembre ebbe luogo l’ultima manifestazione. Alle ore 4,15 circa, l’Abbadessa dal dormitorio intese suonare il campanello della sacrestia. Andata a rispondere, al saluto (( Lodato Gesù e Maria » la solita voce rispose :
— Sia lodato in eterno. Io ringrazio lei e la religiosa Comunità : sono fuori di ogni pena.
— E i sacerdoti che hanno detto più Messe, no? Il confessore, il P. Luigi Bianchi, D. Agazio?
— Io ringrazio tutti.
“A me piacerebbe di andare in Purgatorio, dove si trovava lei, così starei sicura… “ Faccia la volontà dell’Altissimo.
— Pregherà per me, per la Comunità, per i miei genitori se sono in Purgatorio, per il confessore, per il P. Luigi Bianchi, per il Papa, per il Vescovo, per il Cardinale Ascalesi ?
— Sì.
— Benedica me e le persone che ho nominate. –“Benedictio Domini super vos,
La mattina avanti fu fatta celebrare una Messa dal P. Luigi Bianchi S. J., alla chiesa del Gesù in Roma all’altare privilegiato. La voce del sacerdote defunto, che sul principio era mesta, poi man mano, sembrava più lieta e nell’ultima volta si capiva che era felicissima. Il suono del campanello era mesto e flebile e pareva che facesse scendere un senso di pace e di contento nel cuore di chi l’udiva, cosicché ormai tutte le Suore lo conoscevano e pregavano, appena lo udivano, per il defunto. Furono portate lire 300 e furono applicate 38 Messe di suffragio.
Così la relazione delle suore del Monastero di San Leonardo in Montefalco.
Di queste manifestazioni furono subito messi al corrente l’Arcivescovo di Spoleto Mons. Pietro Pacifici, l’È.mo Cardinale Pompili, Vicario di S\ Santità in Roma, l’E.mo Cardinale Ascalesi di Napoli, il Direttore della Rivista « 77 Purgatorio visitato dalla carità dei fedett », ed altre personalità.
Fu conservato un biglietto di banca da lire 1o, che portava i numeri di serie 041161 e 2694. Le Suore pregarono sempre con fervore per quell’anima purgante e non risparmiarono mortificazioni e penitenze in suffragio di lei.
In data 8 febbraio 1920, l’Arcivescovo di Spoleto Mons. Pacifici, interpellato dal Direttore della Rivista « 77 Purgatorio -visitato dalla carità dei fedeli », rispondeva con la seguente lettera : « Rev.mo P. Benedetti,
« Dei fatti svoltisi recentemente nel monastero di k S. Leonardo in Montefalco io n’ebbi cognizione fin « da principio. Lasciai che le cose si chiarissero da sé «e non parlai mai né con l’Abbadessa né con le monache, benché tutte si mostrassero estremamente impaurite, sospettando che si trattasse di un inganno « diabolico.
« Le cose sono terminate come la P. V. Rev.ma già « sa : per me v’è la certezza morale che trattisi veraci mente di apparizioni di un’anima purgante. L’Abbadessa e monache danno pieno affidamento di serietà. Ho consigliato io medesimo la pubblicazione del fatto sul periodico diretto dalla P. V. Ad ogni « modo, mi propongo, durante l’anno, di fare un processo canonico di quanto è avvenuto, facendo venire da Roma persona capace per la compilazione del « medesimo. Per far questo richiederei anche la cooperazione della P. V. Rev.ma.
<La ringrazio vivamente della memoria che lei conce serva per me, e l’assicuro che non la dimentico.
< Preghi per me, e si abbia distinti ossequi dal Suo in G. C. + pietro, Arcivescovo ».
Nel Luglio 1921 Mons. Arcivescovo costituì il tribunale pel processo ordinario, che fu tenuto dal 27 Luglio al giorno 8 Agosto. Gli atti originali, che comprendono più di duecento facciate in protocollo, si conservano nell’Archivio della Curia Arcivescovile di Spoleto. In essi sono raccolte le deposizioni di dodici testi, indotti dal Postulatore, tra i quali sette monache, il Rev. D. Agazio Tabarrini, Cappellano del Monastero, il P. Valentino da Giano, cappuccino, Millei Caterina, servigiana, il Rev. Tommaso Casciola, Vice Parroco di S. Bartolomeo, e il Sig. Ponziano Vergari.
Inoltre le deposizioni di tre testi indotti ex officio — l’È.mo Cardinale Ascalesi, Mons. Clknati e il Dottor Alessandro Tassinari, Medico-chirurgo di Montefal-co. .— In appendice ad essi, sono riportati, tra altri documenti, gli atti della prima Istruttoria e la relazione del P. Luigi Bianchi, Gesuita, autenticata dal suo Provinciale, non avendo potuto detto Padre, recarsi a deporre in persona.
L’esito del processo fu positivo, ma non fu emanata sentenza per ragioni contingenti. Nella relazione fatta dal Rev .mo Mons. Giovanni Capobianco, Giudice del Tribunale che aveva condotto a termine il processo, al Clero di Spoleto in occasione di un’adunanza dei casi, si leggono queste parole: « Allo stato degli, atti, risulta dunque provato con sufficiente certezza storica il fatto della manifestazione di un’anima purgante nel Monastero delle Francescane di S. Leonardo in Mon-tefalco.
A mio giudizio si deve rispondere di si; perché la certezza storica di un fatto è sopratutto certezza morale, ossia fondata sulla scienza e veracità dei testi-moni: e i numerosi testimoni addotti nel processo, godono tutti di tali doti in grado eminente.
Quindi la manifestazione merita fede umana, e credo che in seguito potrà essere, dalla competente autorità, emanata analoga sentenza » (1).
(1) La sacrestia, dove accaddero le manifestazioni, venne trasformata in Cappella dedicata al suffragio delle Anime del Purgatorio e specialmente di quelle dei sacerdoti defunti. Fu benedetta il 26 febbraio 1924, ed è centro ardentissimo di pietà per le povere penanti. Ivi è eretta una confraternita in suffragio delle Anime del Purgatorio, specie sacerdotali, aggregata alla Primaria esistente nella Chiesa del S. Cuore del Suffragio a Lungotevere Prati in Roma.
Padre Pietro Louvet
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