Il Purgatorio secondo la rivelazione dei Santi – 64
Questo articolo è stato già letto1056 volte!
Santità, sapienza e bontà di Dio – IV
Come poi possa accadere quanto anzi detto senza ledere la divina giustizia, sarà manifesto da quanto diremo. Per quattro canali la divina misericordia si spande continuamente su quelle povere anime, ed ecco come.
In primo luogobisogna convenire che quasi sempre le anime sono mandate in Purgatorio in virtù di una disposizione di misericordia, e d’una misericordia tutta speciale. Infatti chi è fra noi che almeno una volta in vita sua non abbia meritato l’Inferno?
Se ora passeggiamo per le vie della città o respiriamo l’aria pura della nostra campagna, e godiamo tutti i comodi della vita invece di contorcerci fra le eterne disperazioni dell’Inferno, non è forse per misericordia di Dio, che avrebbe potuto farci morire già in tante occasioni, coglierci all’impensata e farci piombare in quel baratro dove si trovano tante anime forse meno colpevoli di noi ?
Ma ammettiamo per un momento d’aver conservato la nostra innocenza battesimale e di non esserci macchiati giammai di peccato mortale, chi potrà assicurarci di perseverare nel bene ? E se in grazia, della perseveranza finale, non commettendo nessun grave peccato, noi arriveremo un giorno in Purgatorio, non sarà forse anche questo un dono immenso della divina misericordia?
In realtà però il caso dell’innocenza conservata fino alla morte è cosa rarissima, perché la maggior parte delle anime cadendo più o meno spesso in peccato mortale, si rendono degne dell’Inferno. Eppure per una misericordia gratuita del Signore anche molte di queste si salvano, perché dopo una vita tiepida e negligente, dopo una serie di cadute e di ricadute nel peccato, purificate da un’ultima confessione ben fatta, sono salve dalle pene eterne.
Resterà loro, è vero, una più o meno lunga e dura pena da scontare in Purgatorio, ma potrebbero forse lamentarsene se considerassero quante volte abbiano coi loro peccati meritato l’Inferno? Che dire poi di coloro che si salvano con un atto di perfetta contrizione concepita nei momenti dell’agonia?
Queste anime che hanno forse passato tutta la loro vita nel peccato, accumulando confessioni nulle a comunioni sacrileghe, e intorno alle quali il demonio andava già tripudiando credendole sua preda, in virtù d’una grazia tutta gratuita e assai immeritata, s’illuminano ad un tratto, e sulla soglia dell’eternità e in mezzo agli spasimi dell’agonia mandando un grido supremo di pentimento, innalzando al ciclo un atto di perfetta contrizione, si trovano perdonate e salve, e invece dell’Inferno che meritavano, non soffrono che le espiazioni temporanee del Purgatorio.
Oh misteri della misericordia e dell’amore di Dio! Il P. Ravignan era di parere che a’ dì nostri, nei quali pure tante anime ingolfate nei pregiudizi si tengono lontane da ogni pratica di religione, molte se ne salvino per intervento diretto della divina misericordia, la quale non di rado agisce su loro negli ultimi momenti di vita. È vero che in questo caso lo spirito deve purificarsi dalle sue colpe con un lungo e duro Purgatorio, ma che importa quando l’eternità è assicurata?
Anche se i supplizi di quelle anime venissero prolungati fino alla fine dei secoli, credete voi che se ne lamenterebbero? Niente affatto; che anzi nel momento in cui presentatesi al divin Giudice ascoltano la loro sentenza, gioiscono esse in cuor loro sapendosi condannate alle temporanee espiazioni di quel carcere, non altrimenti che il condannato a morte, il quale venisse a sapere essergli stata commutata la pena del capo in pochi anni di prigionia.
In secondo luogola misericordia divina si manifesta laggiù anche nell’applicazione della pena. Infatti per quanto terribili sieno i supplizi del Purgatorio, bisogna convenire che son sempre molto inferiori a quello che merita il peccato. Ogni offesa fatta a Dio, per quanto sia leggera, essendo stata fatta verso una Maestà infinita, importa un’espiazione infinita.
Quando si considera il peccato sotto questo rapporto, bisogna persuadersi che la misericordia di Dio regna perfino nell’Inferno, come dice S. Caterina da Genova, perché mentre il peccatore morto in disgrazia di Dio meriterebbe pena infinita quanto all’intensità e quanto alla durata, Iddio nella sua bontà ha voluto renderla infinita solo quanto al tempo, mentre riguardo all’intensità vi ha voluto porre un limite.
Se la sola giustizia avesse avuto più severo corso, avrebbe richiesto certamente maggior pena! Altrettanto e con più ragione è delle anime purganti, le quali relativamente ai falli commessi in vita, soffrono molto meno di quel che in realtà meriterebbero.
In terzo luogola misericordia divina si manifesta laggiù allorché Iddio abbrevia la durata della pena di qualche anima senza ledere i diritti della sua eterna giustizia, ed ecco come. In confronto all’eternità il tempo è un nulla, ma considerato in se stesso non è altro che una relazione di atti intimamente concatenati fra loro. Ora moltiplicando gli atti dell’anima Iddio può in un istante dare a questa la sensazione di più secoli, come verosimilmente accadrà a coloro che morranno negli ultimi giorni del mondo, e che dovranno espiare in pochi minuti tutte le colpe della loro vita.
Egli è vero che tutte le sensazioni dolorose accumulate in sì piccolo spazio di tempo fanno crescere l’intensità del castigo in una proporzione spaventosa, ma quantunque la giustizia eserciti in ciò i suoi pieni diritti, la misericordia non cessa di guadagnarvi, perché così l’anima viene messa più sollecitamente in possesso della gloria divina.
Secondo le rivelazioni da noi già citate e molte altre ancora, pare che simili abbreviazioni di pena siano concesse specialmente alle anime devote di Maria santissima; ed è così che si spiegherebbero i famosi privilegi della Bolla Sabatina di cui parleremo quando dovremo trattare delle indulgenze.
In quarto luogo la misericordia si manifesta nel Purgatorio allorché Iddio permette ad un’anima di uscirne temporaneamente per far conoscere il suo stato ai viventi e implorarne suffragi. Da che esiste il Purgatorio migliaia di anime hanno visto in tal modo abbreviare le loro pene, ed è certo gran segno di misericordia il sospendere che Dio fa le leggi della natura permettendo al defunto di venire a raccomandarsi agli amici lasciati su questa terra.
Iddio non fa né sempre né per tutte le anime questa grazia, ma si può dire tuttavia che le apparizioni su questa terra di poche di esse giovano a tutte le altre, perché rianimando la fede nel Purgatorio fanno sì che i fedeli si risveglino dalla loro apatìa e dal loro egoismo ed implorino la rugiada della divina misericordia su quelle anime penanti.
Padre Pietro Louvet
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.