Il Purgatorio secondo la rivelazione dei Santi – 63
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Santità, sapienza e bontà di Dio – III
Oltre alla santità, il Purgatorio manifesta ammirabilmente la sapienza e la bontà di Dio. Egli infatti non può soffrire impurità dinanzi a sé, perché la sua santità infinita vi si oppone. Siccome però quelle infelici sono morte in stato di grazia e nell’esercizio attuale dell’amore e del pentimento, e quindi non possono essere condannate agli odii e alle disperazioni eterne dell’Inferno, e siccome d’altra parte sono chiuse per loro tanto le porte del Cielo quanto quelle dell’Inferno, Iddio ha creato un luogo intermedio, un soggiorno destinato alle espiazioni temporanee, nel (piale regni l’amore accanto alla giustizia e alla santità divina.
Sì, l’amore, il più tenero amore fu quello checreò il Purgatorio. Per ben comprendere questa verità, dice S. Caterina da Genova, bisogna pensare che quel che d’ordinario gli uomini ritengono come perfezione, è difetto dinanzi agli occhi di Dio, perché tutte le cose che fa l’uomo portano sempre con sé macchie ed imperfezioni quand’egli non riconosca che la perfezione in quel ch’egli fa è puro dono di Dio.
Attesa perciò la corruzione del cuore umano, il Purgatorio era il solo mezzo che a Dio rimanesse per salvarci; poiché chi è mai fra noi che potrebbe ripromettersi di presentarsi senza colpe al tribunale divino? Se non vi fosse stato il Purgatorio, bisognavia o che la giustizia di Dio avesse lasciato il peccato impunito, il che ripugna all’essenza sua, o che quasi la universalità delle anime fosse rimasta priva per sempre della vista di Dio; mentre ora, grazie a quest’amorevole invenzione del Purgatorio, possiamo ancora aspirare alle gioie della visione beatifica.
Cosi nessuna delle perfezioni divine venendo lesa, la misericordia e la verità s’incontrano in quel soggiorno del dolore, la giustizia e la pace si tendono la mano e tutto si compie in perfetto ordine, sicché dopo espiato il peccato, segue subito il premio delle buone opere, e l’uomo è salvo. Ed è appunto perché le anime del Purgatorio comprendono questa verità che invece delle grida di rabbia e di disperazione che si sollevano di continuo dall’Inferno, esse innalzano al cielo fra le loro pene canti sublimi d’amore ed inni di grazie.
Ma, dirà qui taluno, come potrà mai esercitarsi nel Purgatorio la misericordia di Dio, se Iddio si trova quasi impotente verso quelle povere anime, dovendo la sua giustizia aver libero corso? Risponderò che è tale l’armonia delle perfezioni divine, che non mai una nuoce all’altra, e mentre la giustizia è pienamente soddisfatta, la misericordia trova anch’essa sempre modo di esercitarsi ; e Iddio che è amore per eccellenza, fa sempre penetrare in quelle oscure prigioni qualche raggio della sua immensa chiarezza.
Padre Pietro Louvet
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