Il Purgatorio, nelle rivelazioni dei Santi – 83
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I DOVERI CHE CI LEGANO AL PURGATORIO
I legati pii
Dopo aver visto quel che le anime del Purgatorio fanno per noi, parleremo in questo capitolo di quello che noi dobbiamo fare per loro. Talvolta, come in seguito vedremo, è un semplice obbligo di carità quello che ci deve indurre a soccorrerle, talvolta invece sono rigorosi doveri di giustizia, specialmente verso certe anime, quelli che noi dobbiamo compiere, ed è di questi che ci accingiamo a trattare.
Non senza motivo l’autore dell’Imitazione di Cristo raccomanda ai fedeli di far molte opere soddisfattorie a vantaggio dell’anima propria durante la vita, senza fidarsi troppo degli eredi che lasceranno in questo mondo, i quali se sono premurosissimi di entrare in possesso delle nostre sostanze, altrettanto sono generalmente negligenti nell’eseguire le nostre volontà circa le opere da noi destinate a sollievo dell’anima nostra.
È questo un fatto che esperimentiamo pur troppo giornalmente, quando vediamo famiglie che ereditarono un patrimonio talvolta ricchissimo mercanteggiare vergognosamente i pochi suffragi che il defunto si era riservato, ed ove l’insufficienza o l’astuzia della legge civile vi si presti, cercare ogni via per far dichiarare nullo il testamento, onde esonerarsi dall’obbligo di eseguire i pii legati lasciati dal defunto.
È questa — lo sappiano bene le famiglie cristiane — una crudeltà delle più abominevoli, e coloro che se ne rendono colpevoli verso i poveri defunti sono d’ordinario puniti da Dio con castighi severissimi. Allorché ci meravigliamo di vedere sostanze vistosissime sfumare nelle mani di avidi eredi, riducendosi questi nella miseria, pensiamo che nel giorno in cui lutto ci sarà palese vedremo che la causa di tante rovine stava spesso nell’avarizia e nella durezza di cuore avuta da essi trascurando di soddisfare i legati lasciati dal defunto.
Racconta il Rossignoli (Meraviglia del Purgatorio, XXI) che a Milano una fertilissima proprietà essendo stata per intero distrutta dalla grandine, mentre quelle vicine erano rimaste intatte, nessuno sapeva a che attribuire questo fatto, quando l’apparizione di un’anima del Purgatorio fece conoscere ch’era quello un giusto castigo inflitto da Dio a figli sconoscenti e crudeli che non avevano eseguito la volontà dei defunti genitori.
Le storie tutte riboccano di racconti nei quali si parla di case diroccate o rese inabitabili con gran detrimento dei proprietari, di terreni desolati dalla grandine, di bestiame decimato dal contagio, di sventure senza numero piombate sopra famiglie fino a ieri felici; e andando ad esaminare bene le cose, noi vi troveremo, non di rado, in fondo qualche obbligo non soddisfatto verso anime del Purgatorio abbandonate e che invano reclamarono i dovuti suffragi.
Specialmente poi nell’altro mondo la giustizia di Dio colpisce severamente i colpevoli detentori delle facoltà dei defunti. Ha detto lo Spirito Santo per bocca di S. Giacomo che un giudizio senza misericordia sarà riserbato a colui che non ha usato misericordia. Qual rigore adunque di giustizia dovrà pesare su quei miserabili che per avarìzia hanno lasciato penare le anime dei loro parenti per lungo tempo in Purgatorio, per non aver adempiuto le loro pie volontà?
Padre Pietro Louvet
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