Il Purgatorio nelle rivelazioni dei Santi – 72
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La protezione della Vergine SS.
Circa la protezione che la santissima Vergine esercitai su quelle anime, basti dire che ella stessa dichiarò un giorno a S. Brigida di essere la regina e la Madre di tutti coloro che si trovano nel luogo di espiazione le sue preghiere ne mitigano assai le pene. Molti esempi ci attestano l’efficacia di tal protezione, ma avendone già in vari luoghi citati parecchi, ci limiteremo qui a riferirne due soli.
Leggiamo nelle rivelazioni de’ Santi che il sabato, giorno dedicato alla Vergine, è giorno di festa speciale nel Purgatorio, perché in esso la Madre di misericordia scende in quel carcere penoso a visitare e consolare i suoi servi devoti. In virtù del privilegio della Bolla Sabatina tutti quelli che in vita han portato lo scapolare della Vergine e adempiuto certe condizioni di cui parleremo in altro luogo, sono liberati dalle fiamme espiatrici il primo sabato dopo la loro morte.
Ebbene, la venerabile suor Paola di S. Teresa, religiosa domenicana, racconta che essendo stata in giorno di sabato rapita in estasi e trasportata in Purgatorio, fu sorpresa nel vedere questo carcere trasformato in un paradiso di delizie, con una luce sfolgorante nel centro in luogo delle folte tenebre che abitualmente lo riempiono, e mentre si meravigliava di tanto spettacolo, vide la Vergine circondata da uno stuolo numeroso di angeli, a ciascuno dei quali ordinava di liberare quelle anime che in vita erano state particolarmente devote di lei, e di condurle in cielo.
Ora se tanto accade nei semplici sabati consacrati alla Vergine, che cosa mai avverrà nelle sue feste principali ? Queste sono le vere feste del Purgatorio ; prima e più splendida fra le quali, secondo i pii scrittori, è quella dell’Assunzione di Maria SS. al cielo.
S. Pier Damiani attesta che ogni anno in questo giorno la Vergine libera migliaia d’anime, e lo prova col racconto autentico della seguente visione. Essendo pio uso del popolo romano a’ suoi tempi di visitare le chiese con ceri in mano nella notte della vigilia dell’Assunta, accadde un anno che una nobil dama, mentre stava inginocchiata nella basilica di santa Maria in Aracoeli sul Campidoglio, con gran sorpresa vide comparirsi innanzi una donna da lei molto conosciuta e morta in quello stesso anno.
Volle attenderla alla porta della chiesa per esser chiarita dello strano fatto, ed allorché la vide uscire, presala per mano e trattala in disparte, le domandò : “Non siete voi forse la mia madrina Marozia che mi tenne al fonte battesimale?
– Sì, rispose la defunta, son proprio lei. E com’è che vi trovate ora fra i vivi, se moriste già da diversi mesi? e che mai vi accadde nell’altra vita? — Fino ad oggi, rispose l’anima, son rimasta immersa in un fuoco cocentissimo in pena di tanti peccati di vanità da me commessi in gioventù, ma in occasione di questa grande solennità, la Regina del cielo essendo discesa in mezzo alle fiamme del Purgatorio, mi ha liberata insieme a molte anime, onde entrassimo in cielo nel giorno stesso della sua Assunzione.
Ogni anno la divina Signora rinnova questo miracolo di misericordia, e il numero delle anime che ella libera in tal modo è circa quanto quello della popolazione di Roma (in quell’epoca Roma contava quasi duecento mila abitanti). In riconoscenza di questa grazia noi ci rechiamo in questa notte nei santuari a lei consacrati. Che vostri occhi vedono me sola, sappiate invece che noi siamo in gran moltitudine.
E vedendo che ladama restava attonita e dubbiosa, soggiunse: “In prova della verità di quanto ho detto vi annunzio che voi stessa morrete di qui ad un anno in questa stessa festa, scorso il qual termine, se non sarete passata di questa vita, ritenete quanto vi ho detto come una illusione.
S. Pier Damiani riferisce che la pia dama, dopo un anno passato nell’esercizio di molte virtù per prepararsi degnamente alla morte, caduta malata nell’antivigilia dell’Assunta, passò di questa vita nel giorno stesso della festa, come le era stato predetto.
Molti altri scrittori, come Gersone, Teofilo, Reynaud, Rossignoli, Liguori, Faber confermano questa pia credenza, la quale è basata sopra un gran numero di rivelazioni particolari, ed è appunto per questo che in Roma la chiesa di S. Maria in Montorio, dove risiede l’arciconfraternita del Suffragio è dedicata alla Assunzione di Maria Vergine.
E così la Chiesa celeste, capitanata dalla sua Regina, guarda amorevolmente la purgante, la soccorre, la consola e l’aiuta ad entrare al più presto in possesso della gloria eterna. Dolce e consolante fraternità delle anime, prerogativa divina della Chiesa cattolica, la quale facendo considerar tutti come membri di una stessa famiglia, o sia che si trovino viaggiatori su questa terra, o sofferenti nel Purgatorio, o coronati nel ciclo, li rende figli di uno stesso Padre, bramosi di trovarsi un giorno assisi alla mensa celeste di lui.
Padre Pietro Louvet
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