Il Purgatorio nelle rivelazioni dei Santi – 67
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Nel giorno dei morti l’illustre Don Bernardino di Mendoza mi fece dono di una casa e di un bel giardino situato in Valladolid, perché vi fondassi un monastero in onore della SS. Vergine. Due mesi dopo, questo gentiluomo caduto improvvisamente malato perdette la parola, e quantunque con segni esteriori mostrasse il desiderio di volersi confessare e la viva contrizione che aveva dei suoi peccati, tuttavia non potè farlo.
Morì egli, e sebbene allora io mi trovassi lontana dalla sua città, il Signore mi fece conoscere che Don Bernardino di Mendoza era salvo, ma che aveva però corso molto pericolo di dannarsi se la misericordia di Dio non si fosse esercitata sopra di lui in considerazione dei doni fatti al convento della Vergine SS. da me fondato; nondimeno l’anima sua non sarebbe potuta uscire dal Purgatorio prima che venisse celebrata nella nuova casa la prima Messa.
A tal notizia rimasi tanto commossa che quantunque desiderassi di affrettare più che fosse possibile l’altra fondazione del convento di Toledo, partii immediatamente per Valladolid per sollecitarvi il compimento dell’edificio del convento. Un giorno mentre stavo a Medina del Campo pregando in una chiesa, nostro Signore mi disse che cercassi di affrettare l’apertura del convento di Valladolid, perché l’anima di Mendoza era in preda ai più atroci tormenti.
Me ne partii all’istante sebbene non fossi affatto preparata al viaggio, ed arrivata a Valladolid il giorno della festa di S. Lorenzo, chiamai immediatamente gli operai ed imposi loro di terminare nel più breve tempo i muri del chiostro ; e siccome questo lavoro richiedeva ancora qualche settimana, pregai il Vescovo di permettermi l’erezione di una cappella provvisoria per uso delle suore che mi avevano colà accompagnata ; il che avendo ottenuto, appena compiuta la cappella, vi feci subito celebrar la Messa, e con mia gran gioia e sorpresa, mentre mi mossi per andare all’altare a ricevere la S. Comunione, vidi l’anima del nostro benefattore, il quale a mani giunte e col viso splendente, ringraziandomi di quanto io aveva fatto per liberarlo dal Purgatorio, se ne saliva al cielo ».
Da ciò si può argomentare con quanta bontà ed umore Iddio s’interessi delle povere anime del Purga-torio. Queste amorose premure di colui che un giorno sarà nostro giudice ci spronino a pregar molto per quelle care sofferenti, affinchè con questo mezzo ci si prepari un giudizio favorevole quando verrà l’ora suprema in cui dovremo comparire al tribunale di Dio e sperimentare forse i rigori della sua giustizia, poiché allora saranno felici i misericordiosi, perché sarà loro usata misericordia : Beati misencordes, quoniam ipsi ricordiam consequentur (Matth., 5, 7)
Padre Pietro Louvet
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