Il Purgatorio nelle rivelazioni dei Santi – 66
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E qui sorge spontanea la domanda, che cosa faccia Iddio di quell’eccedenza di suffragi ch’egli rifiuta di applicare al defunto, al quale individualmente erano diretti. A noi pare probabilissimo ed in tutto conforme preghiere non vadano perdute, ma che siano applicate ad altre anime che a Dio meglio piace di sollevare. S. Caterina da Genova così si esprime a tal propesilo:
Quando le persone del mondo offrono a Dio preghiere ed elemosine per diminuire le pene delle anime del Purgatorio, queste anime hanno facoltà di distogliere il loro sguardo dall’oggetto divino che di continuo contemplano, per posarlo su questi atti di Carità, ma li vedono solo nella bilancia della divina volontà, lasciando che Dio sovranamente disponga di i ni i o, affinchè i suoi diritti siano soddisfatti nel modo che più piaccia alla sua infinita bontà. Queste anime poi hanno ben ragione di rimettersi interamente alla Misericordia di Dio, perché ne’ suoi rapporti con loro non domina la giustizia, ma bensì l’amore.
E come non dovrebbe amarle egli che vede in esse le conquiste della sua passione e morte, le future abitatrici del cielo? Egli desidera la fine delle loro pene, e se la giustizia da un lato gli vincola le mani, dall’altro invita noi a soccorrerlo nelle sue membra sofferenti; Tibi derelictus est pauper, orphano tu eris adjutor! (Ps. 9, il).
Queste parole del Salmo si applicano molto bene alle anime. Iddio non può far nulla per trarle dalla miseria nella quale sono piombate, e quindi confida a noi la cura di aiutarle; sono esse orfane pel momento perciò c’invita ad averne cura».
Nostro Signore apparendo un giorno a S. Geltrude, le disse: Tutte volte che liberi un’anima dal Purgatorio fai un atto a me sì gradito, che più non lo sarebbe se riscattassi me stesso dalla cattività. Spesso nostro Signore si è perfino abbassato ad implorare dall’uomo suffragi per le sue care anime del Purgatorio. Potremmo citare molti di questi esempi, ma ci limiteremo solo al seguente che è raccontato da S. Teresa nel suo libro delle fondazioni(capo 1o).
Padre Pietro Louvet
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