Il Purgatorio Nella rivelazione di Santi – Il Giudizio divino – La sentenza
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Non bisogna poi figurarsi questo’ giudizio come se si svolgesse gradatamente, in un ordine successivo, come nei tribunali di questa terra. La imperfezione della intelligenza umana non può arrivare che passo passo e per una serie di investigazioni alla conoscenza della verità, ma alla luce divina le cose vanno ben diversamente. « Un batter d’occhio » e la causa sarà bell’ascoltata.
Non vi sarà bisogno di testimoni ; perché il giudice stesso era presente allorché furono commesse le colpe ; non vi sarà bisogno dell’interrogatorio, poiché un solo sguardo basterà all’anima per rivedere tutte e singole le azioni della sua vita, tutte le sue colpe e tutti i suoi meriti, tutto ciò che servirà a condannarla e ciò che varrà ad assolverla ; non vi sarà bisogno di difesa : sarebbe inutile ogni tentativo per commuovere la persona del Giudice.
La sentenza sarà in relazione dello stato dell’anima giudicata : Iddio non si lascia commuovere come gli uomini, egli agisce in base alla sua infinita giustizia ed ai suoi eterni decreti, e come ad una data misura di meriti sarà attribuito un dato grado di gloria, così ad una data misura di colpe sarà assegnato un grado corrispondente di castigo, sicché l’anima nel momento stesso che conoscerà il suo stato, conoscerà pure la sua sentenza.
Onesta sentenza sarà differente secondo i vari stati in cui si troveranno le anime in punto di morte. Per colui che muore in peccato mortale, Iddio pronunzierà la sentenza dei probi: —Va, maledetto, nel fuoco eterno preparato per satana e per gli angeli ribelli. Tu preferisti obbedire a lui sulla terra, va dunque, miserabile, a partecipare dei suoi supplizi nell’inferno.
Mentre a colui che muore nello stato di grazia, e che non ha da subire alcuna espiazione per i falli passati, sarà riservata la parola dell’amore e della beatitudine : “Coraggio – gli dirà il Signore, coraggio, serva buono e fedele, fosti fedele nel poco, ed ora ti pongo in possesso di un bene molto più grande: vieni a gustare la gloria del tuo Signore”.
Finalmente coloro che morendo bensì nello stato di grazia, hanno ancora macchie di peccati veniali, o non hanno espiato abbastanza le colpe passate, con le parole dell’amore udiranno che l’ingresso al Paradiso è differito : “Povera anima, dirà il Signore, un giorno tu godrai della mia gloria, poiché sei cara al mio cuore; ma siccome non sei ancora perfettamente pura, va a purificarti nel fuoco espiatore; la durata dei tuoi patimenti sarà proporzionata al numero e alla gravità dei tuoi falli”.
Padre Pietro Louvet
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