Il Purgatorio Nella rivelazione di Santi – 8° – L’ESISTENZA DEL PURGATORIO
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Il Purgatorio dove si trova? – III
Alcune volte, specialmente per quelli che muoiono di morte violenta, sembra che compiasi l’espiazione nel luogo stesso ove furono uccisi. Le leggende di tutti i grandi campi di battaglia e di tutti i luoghi nei quali il delitto ha fatto scorrere sangue umano, ci parlano di pianti e di grida ascoltate durante la notte ed imploranti preghiere e suffragi.
Per quanto vogliasi gridare alla superstizione, non mi par possibile escludere tutti i fatti di questo genere, che si trovano raccontati nelle storie, tanto più che buon numero di essi son riferiti da autori seri ed imparziali.
Tritemio, nella sua Cronaca (anno 1058), racconta il fatto di numerosi soldati che comparivano ad alcuni religiosi sul campo di battaglia dove erano periti, per implorare suffragi; e in un’opera più recente, La vita del P. Giuseppe Anchieta, soprannominato, per il suo zelo, l’Apostolo del Brasile, si parla d’infelici assassinati che comparivano sulla sponda del lago nel quale erano stati gettati i loro cadaveri, per ottenere suffragi da un santo religioso dimorante in quei dintorni.
Altre volte infine la giustizia divina assegna a certe anime un luogo speciale di espiazione, senza che vi sia altra ragione tranne quella della volontà di Dio, la quale così permette per ammaestramento dei vivi o per procurare ai defunti quei suffragi dei quali hanno più bisogno. Per questo motivo, secondo la testimonianza di S. Gregorio Magno, il diacono Pascasio avrebbe fatto il suo purgatorio nei bagni di Capua, dove fu visto dal santo Vescovo Germano occupato a compiere gli uffici più vili finché non fosse finito il tempo della sua espiazione. (Dialoghi, libro IV, cap. 40).
Con San Tommaso concluderemo dunque che in quanto al luogo del Purgatorio nulla è espressamente determinato nella Scrittura, ma che nondimeno è probabile e conforme al sentimento dei Santi ed a molte rivelazioni, che questo luogo sia duplice; il primo vi-cinissimo all’Inferno, di modo che il fuoco che in questo tormenta i dannati, in quello purifica i giusti ; il secondo esistente quasi in forza di una specie di eccezione o dispensa, ed è per questo che noi leggiamo essere state punite delle anime in differenti luoghi, sia per ammonimento dei vivi, sia per sollievo dei morti, ai quali così riesce più facile implorare i nostri suffragi e veder diminuite le loro pene (IIP parte in suppl. De Purgatorio, ari. 2).
Padre Pietro Louvet
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