Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXXVI
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IL PURGATORIO DELLE PERSONE
CONSACRATE A DIO
Dalla vita della Venerabile madre Agnese di Langeac, scritta dal Lantages, desumiamo quest’altro racconto. Essendo morta una religiosa di Langeac, chiamata suor Serafica, il confessore ordinò alla M. Agnese di supplicare Iddio affinchè le facesse conoscere lo stato di quell’anima.
Ubbidì ella difatti, e umiliata al Signore la sua domanda ed offertasi vittima a lui in luogo della religiosa, sentì tosto un grande ardore invaderle tutto il corpo; da ciò comprese che la povera suora soffriva il fuoco del Purgatorio, e infatti essendo stata poi essa trasportata laggiù in ispirito, la riconobbe fra molte anime, che bruciavano in quelle fiamme, ed intese che con voce lamentevole le chiedeva soccorso.
Le apparve poi la defunta un’altra volta per domandarle la benedizione, che subito la M. Agnese le impartì. Otto giorni dopo, la pia superiora dopo la comunione essendo scesa in coro a prostrarsi sul sepolcro della defunta, e con gemiti e lacrime domandando allo Sposo divino che liberasse quella figlia dalle fiamme che la tormentavano, sentì una voce che le rispose : “Continua, continua a pregare, poiché non è ancora giunto il tempo della liberazione di Serafica. — Due giorni dopo però, mentre la M. Agnese assisteva alla Messa, vide al momento della elevazione che quell’anima saliva al ciclo con estremo gaudio e letizia.
Si è parlato precedentemente di una religiosa della Visitazione, la quale apparve a S. M. Maria Alacoque per stimolarla a pregare per lei, onde fosse liberata dalle pene che soffriva ; ebbene, questa povera suora si lamentava sopratutto della troppa facilità con la quale in vita si era fatta dispensare dalla osservanza della regola e dagli esercizi comuni, e deplorava vivamente le soverchie cure che aveva posto nel procurarsi comodi e sollievi, soggiungendo che se non fosse stata la Vergine Santissima, ella sarebbe andata irrevocabilmente perduta.
Un’altra religiosa apparsa quasi contemporaneamente alla Santa non chiedeva alcun sollievo fra i suoi tormenti ; meravigliandosi S. M. Maria Alacoque di ciò, le fu risposto che alla defunta non era permesso chiedere preghiere in punizione di non aver corrisposto in vita alle disposizioni che Dio le aveva dato per il puro patire, mentre invece aveva cercato con troppa cura il suo benessere e prosperità temporale.
Voglia Iddio che questi esempi producano una salutare impressione su quelle anime religiose, le quali, dopo essersi dedicate a lui, languiscono nel suo santo servizio resistendo alle ispirazioni della sua grazia e menando una vita tiepida e oziosa. Riferiamo ancora qualche esempio, che ci dimostri con quanta severità siano punite da Dio le mancanze contro i voti di povertà e di obbedienza.
Del voto di castità non parliamo, poiché coloro che non temono di macchiare sacrilegamente il loro corpo dopo di averlo donato allo Sposo Divino, non hanno posto al Purgatorio, ma molto più giù.
Padre Pietro Louvet
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