Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXXVI
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IL PURGATORIO DELLE PERSONE CONSACRATE A DIO
Dagli Annali dei Padri Cappuccini togliamo il racconto seguente. Frate Antonio Corso, celebre per il suo zelo nella penitenza, mortificava continuamente il suo corpo più di quanto la regola non prescrivesse. Per molti anni portò giorno e notte sulla nuda carne un cilizio pungentissimo ; per nutrimento non prendeva che poco pane, ed acqua per bere.
Negli ultimi anni della sua vita limitò a tre volte alla settimana questo misero pasto e raddoppiò le sue preghiere e le sue penitenze. Nella Settimana Santa si disciplinava per cinque ore di seguito, dandosi colpi di cilizio numerosissimi. Or bene, chi non avrebbe creduto che quell’anima sarebbe scampata senz’altro alle pene del Purgatorio? Invece la sorte fu ben diversa.
Dopo la morte apparve un giorno il defunto all’infermiere del convento, al quale svelò il suo stato con queste parole : — Grazie alla misericordia divina io sono salvo, quantunque per un peccato commesso contro la santa povertà, tanto raccomandata dal nostro serafico Padre, meritassi l’Inferno. La Vergine Santa mi ha ottenuto la liberazione, ed ora sono condannato soltanto ad espiare il mio peccato in Purgatorio, poiché Iddio non tollera macchia alcuna nelle anime che vanno presso di lui.
S. Maria Maddalena de’ Pazzi racconta di una religiosa trattenuta per alcuni giorni in Purgatorio per mancanze che a noi sembrerebbero leggerissime, come quella di aver fatto senza necessità certi lavoretti da donna in giorni festivi o di aver portato troppa affezione ai suoi parenti. E la pena sarebbe stata ancora più dura se non l’avessero resa accetta a Dio la sua fedeltà nell’osservanza della regola, la sua purità di intenzione e la sua carità verso le consorelle.
A proposito poi delle mancanze di carità dei religiosi, nella vita di S. Luigi Bertrando si legge come essendosi il .Santo trattenuto una notte dopo mattutino in coro a pregare, vide comparirsi un religioso, circondato di fiamme, che gettandosi ai suoi piedi lo supplicò di volergli perdonare una parola ingiuriosa, che vivendo aveva pronunziato contro di lui molti anni innanzi, e solo per la quale diceva di essere condannato da Dio in Purgatorio.
Implorava quindi da lui per carità una Messa sola, che sarebbe bastata a liberarlo da quelle pene. Avendo il Santo soddisfatto al desiderio del defunto, lo vide nella notte seguente glorioso e raggiante salire al ciclo (Vita S. Ludovici, in Diario Domenicano, io Octobris). Questo esempio valga da solo a farci pensare seriamente all’espressione di N. Signore nel Vangelo : Chiunque dirà al suo fratello : Tu sei pazzo, sarà condannato al fuoco (Matt., 5, 22).
Padre Pietro Louvet
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