Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXXV
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IL PURGATORIO DELLE PERSONE
CONSACRATE A DIO
Abbiamo già appreso da S. Francesca Romana che i semplici chierici, i religiosi e le religiose, quantunque trattati con più rigore dei laici, sono però tormentati meno dei sacerdoti. I falli poi che in questi maggiormente punisce la divina Giustizia sono soprattutto quelli che provengono da tiepidezza nel divino servizio. — Al quale proposito riporteremo qui un fatto importantissimo che si legge nella vita della ven. madre Agnese di Langeac.
Mentre questa un giorno stava in coro pregando, le apparve una religiosa a lei sconosciuta, col volto mesto e abbattuto e in quella foggia di vestito che di notte sogliono adoperare le religiose, e mentre attentamente la guardava, udì una voce che le disse : — Colei che ti sta presente è la suora d’Altavilla (tale era il nome d’una monaca del Puy morta dieci anni innanzi). In quel mesto atteggiamento la defunta non pronunziava parola, ma abbastanza dava a vedere quanto bisogno avesse d’esser soccorsa.
La M. Agnese si pose allora fervorosamente a pregare per lei, proseguendo, per più di tre settimane, durante le quali la povera defunta, sempre penante, apparivate ad ogni momento e in ogni luogo, specialmente dopo la comunione e l’orazione comune.
La buona religiosa avendo creduto suo dovere di darne avviso al confessore, questi stimò di farne consapevoli le monache di S. Caterina del Puy, alle quali aveva appartenuto la religiosa defunta; ma siccome la M. Agnese diceva che avrebbero preso il racconto per un sogno, si decise di non farne parola ad alcuno, ma che invece essa avrebbe fatto straordinari suffragi e ferventi preghiere per quell’anima.
Tuttavia continuando la defunta le sue apparizioni come se i suffragi a nulla giovassero, la M. Agnese incominciò a temer fortemente di esser vittima d’un’illusione; ma dal suo Angelo custode fu assicurata trattarsi veramente di un’anima del Purgatorio, la quale così soffriva per la sua tiepidezza nel divino servizio.
Dopo quest’apparizione dell’Angelo cessarono quelle della defunta, dimodoché non si potè mai sapere quant’altro tempo sia ella dovuta restare in quel luogo di pene.
Padre Pietro Louvet
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