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Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXX

11 Febbraio 2014 | Filed under: Purgatorio
     

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PURGATORIO DI DESIDERIO
Sete di Dio

Abbiamo veduto quali sarebbero secondo le rivela­zioni di S. Maria Maddalena de’ Pazzi le suddivisioni del Purgatorio; aggiungiamo ora dei particolari, che apprendiamo da una celebre visione di S. Francesca Romana (Bolland. Vita S. Franciscae, g Mariti).

Se­condo questa Santa dunque il Purgatorio risulta di tre parti distinte : nella regione superiore stanno le anime che soffrono la sola pena del danno o al più qualche pena mite e di poca durata ; nella regione media, ove la Santa vide scritto la parola Purgatorio, soffrono le anime che commisero colpe leggere ; final­mente in fondo all’abisso e precisamente in vicinanza dell’Inferno v’è la terza regione, ossia il Purgatorio inferiore, tutto ripieno di un fuoco chiaro e penetran­te, diverso da quello dell’Inferno, che è oscuro e te­nebroso.

Questa terza regione si divide a sua volta in tre scompartimenti, ove le pene vanno gradata-mente aumentando, e sono riservati ai secolari il pri mo, ai chierici non ordinati in sacris il secondo, e il terzo ai sacerdoti e ai vescovi : Cui mullum datum est, multum quaeretur ab eo (Lue., 12-48).

Che vi sia un Purgatorio superiore in cui le anime non soggiacciono a pene sensibili è confermato da molte rivelazioni anche dai Santi. Fu la Vergine SS. a rivelare a S. Brigida che esiste un Purgatorio spi­rituale, detto Purgatorio di desiderio, nel quale son rattenute alcune anime, che sebbene immuni da ogni peccato, nel tempo però della loro vita mortale non hanno sospirato abbastanza verso il loro Creatore. Altrettanto leggiamo presso altri Santi.

Nella vita di S. Maria Maddalena de’ Pazzi si legge che una delle sue consorelle per nome Maria Benedet­ta Vittoria, religiosa di molte virtù, che le morì tra le braccia, mentre era in agonia fu vista dalla Serva di Dio aspettata da una moltitudine di angeli di aspet­to ilare e sereno che dovevano condurla nella celeste Gerusalemme, e nel momento poi in cui spirò vide quell’anima eletta sotto forma di colomba dalla testa dorata volare fra quegli spiriti celesti e quindi spa­rire.

Tre ore dopo vegliando vicino al cadavere in compagnia d’un’altra suora per nome Pacifica di Tonaglia, questa interruppe le preghiere per domandare alla Santa dove si trovasse in quel momento la loro consorella, se in Paradiso o in Purgatorio. Né in questo né in quello, rispose la Santa.

La suora stupì a tal risposta, e quasi se ne scandalizzò, ma poco dopo recitando con Maddalena l’Ufficio de’ morti, essen­dole accaduto alla fine di un salmo di recitare il Glo­ria Patii invece del Requiem, ed avendo voluto riprendersi, la Santa le disse che bene avea detto, poi­ché non occorreva più implorare per quell’anima l’e­terno riposo. Suor Pacifica quantunque non arrivasse a comprendere il senso di quest’assicurazione, non osò interrompere la compagna.

La mattina del giorno dopo celebrandosi la Messa per la defunta, nel mo­mento del Sanctus Maddalena fu rapita in estasi, nel­la quale il Signore le fece vedere quell’anima bene­detta in mezzo alla gloria eterna. La sua fronte aveva una stella d’oro, segno di ricompensa alla sua ar­dente carità; le sue dita erano cariche di anelli pre­ziosi, e la corona che portava sul capo era più ricca di quella di un’altra religiosa di gran perfezione, morta poco tempo prima.

Questa differenza proveniva dal gran desiderio di soffrire per Iddio, che Maria Bene­detta aveva avuto in vita. Di più per la gran carità con cui avea sempre trattato il prossimo e le sue conso­relle godeva in cielo del singolar favore di accostare la sua bocca a quella del divin Salvatore e di berne a lunghi sorsi una bevanda deliziosissima.

Il che ve­dendo, Maddalena si pose a felicitarla della sua sorte ; indi chiese al Signore perché appena morta invece di ammetterla immediatamente alla sua divina pre­senza, l’avesse trattenuta (coni’era accaduto difatti) per cinque ore non in Purgatorio, ma in un luogo par­ticolare, dove pur non soffrendo alcuna pena sensi­bile, era rimasta priva della vista di lui.

Il Signore le rispose che questa suora nella sua ultima malattia essendosi troppo compiaciuta delle premure e dei di­sturbi che si davano le consorelle Dell’assisterla, aveva per qualche tempo interrotto quell’unione abituale e perfetta che aveva con Dio, e per ciò era stata in tal maniera punita.

La stessa Santa vide un’altra volta una religiosa della sua comunità, morta di recente, brillare di cele­ste chiarezza in tutto il corpo, fuori che nelle mani, a cagione di certe imperfezioni da lei avute contraria­mente al voto di povertà. Ma dopo pochi istanti le mani pure le s’irradiarono, ed entrò in pieno pos­sesso della gloria eterna.

Padre Pietro Louvet


     

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