Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXVIII
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I peccati poi che Dio sembra punire con rigore implacabile nell’altra vita sono quelli controla giustizia e contro la carità. Quanto ai primi, pare che Iddio si attenga veramente all’assioma teologico : Non remittitw pteccatum, fusi restituatur ablaium,.- Non si rimette il peccato, se non si restituisce la cosa rubata.
Un ricco signore, essendo morto senza porre in ordine le sue cose, comparve dopo qualche tempo al P. Agostino d’Espinoza, della Compagnia di Gesù, la cui santa vita era tutta dedicata a suffragare le anime del Purgatorio. – Mi riconoscete? — domandò il defunto.–Senza dubbio — rispose il Padre – e ben mi ricordo di avervi amministrato il Sacramento della Penitenza pochi giorni avanti della vostra morte.
— Proprio così – continuò il defunto – e perciò ho avuto dal Cielo la grazia di venirvi a trovare e a supplicarvi di rendermi propizia la divina clemenza con le vostre preghiere, e di più a chiedervi di porre in esecuzione certe opere necessarie alla mia liberazione dal Purgatorio. Pertanto vi prego a compiacervi di venire ora con me per un breve viaggio.
Ottenuta licenza dal Superiore del Convento e chiesto ai confratelli che pregassero per lui, il P. Agostino seguì il defunto, dal quale fu condotto sopra un ponte discosto non molto dalla città. Qui il defunto pregò il Padre di fermarsi ed attendere, che egli sarebbe corso a prendere alcune cose necessarie e avrebbe fatto sollecitamente ritorno.
Quando il defunto tornò, portava tra le mani una grande borsa, piena di denaro, parte del quale trasse fuori, dicendo : – Padre, piegate per favore una falda del vostro mantello e ricevete questo denaro, che l’altro lo porterò con me fino alla vostra camera, e là ve lo consegnerò. – Giunti che furono, il morto gli consegnò il resto dei denari, e, porgendogli una carta scritta, gli disse : – Da questo scritto scorgerete a chi ho da restituire e quanto.
Impiegherete ciò che rimane in opere di suffragio per la mia anima. -Ciò detto disparve. Il P. Agostino fece diligente ricerca dei creditori, ai quali puntualmente, e con grande loro meraviglia soddisfece ogni debito, ricevendo essi quei denari come inviati dal cielo. Il resto del denaro poi fu applicato in celebrazioni di Messe, in elemosine e in distribuzioni ai poveri.
Passati otto giorni, ecco nuovamente comparire al P. Agostino il defunto, per ringraziarlo dell’opera prestata a suo favore e per annunziargli la sua liberazione dalle pene del Purgatorio.
Padre Pietro Louvet
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