Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XXV
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Bisognerebbe che gli uomini del mondo, la cui vita molle e sensuale non è altro che una catena continua di peccati, pensassero per qualche momento alla penitenza che dovranno fare nell’altra vita, prescindendo dal grave pericolo di dannazione al quale espongono la loro anima.
La venerabile suor Francesca di Pamplona, celebre per le sue visioni sul Purgatorio, vide una volta un uomo di mondo, il quale del resto era stato un buon cristiano, condannato a penare lunghi anni in Purgatorio, per aver desiderato troppo i co-modi della vita.
La causa di così gravi e lunghe pene è che in mezzo ad una vita dissipata e mondana è impossibile non commettere una gran moltitudine di difetti, i quali non venendo cancellati dalla penitenza, accumulano un debito enorme davanti al tribunale di Dio, e così quello che avremmo potuto scontare facilmente in questa vita con qualche mortificazione o penitenza od opera buona, bisognerà pagare nell’altra vita inevitabilmente con un lungo Purgatorio.
Lo scrupolo non è un peccato di per sé, ma siccome disgraziatamente ne fa commettere molti alle anime per il troppo attaccamento alla propria volontà e per l’orgoglio di cui è quasi sempre figlio, perciò è punito da Dio molto severamente. La suddetta suor Francesca da Pamplona vide molte anime straordinariamente scrupolose essere tormentate in Purgatorio da dubbi, da oscurità e da incertezze.
La tiepidezza ha pure la sua punizione in Purgatorio. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, mentre un giorno pregava dinanzi al santissimo Sacramento, vide uscir di sotterra l’anima d’una religiosa, la quale avendo avuto l’unico difetto di omettere talvolta la comunione nei giorni stabiliti dalla regola, era coperta in punizione da un manto di fuoco, di sotto al quale si mostrava una veste candidissima, ed osservò che avvicinandosi all’altare con gran rispetto fece una profonda genuflessione passando dinanzi al santo tabernacolo, e là rimase un’ora in adorazione.
Maddalena conobbe poi per rivelazione che quell’anima, in pena della sua tiepidezza nel ricevere la santa Eucaristia, era condannata a venire ogni giorno ad adorare la sacra Ostia con quel mantello di fuoco, per compensare così le sue passate freddezze; e che la veste bianca che la difendeva in parte da quel tormento significava la ricompensa dovuta alla sua perfetta verginità.
Continuò per vario tempo quell’anima in tale quotidiana adorazione, finché le preghiere della Santa, unite alla propria espiazione, la condussero in Paradiso.
Padre Pietro Louvet
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