Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – XLIV
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Sempre a proposito di Messe dimenticate, leggiamo nelle Cronache dei Carmelitani Scalzi (tomo II, libro VII, cap. 64) che il P. Domenico della Madre di Dio, priore nel Monastero di Nostra Signora del Rimedio, quantunque avesse menato nel Chiostro una vita edificante, nondimeno fu condannato a rigorose pene in Purgatorio, per non avere, colpevolmente, soddisfatto a un certo numero di intenzioni.
Qualche tempo dopo la sua morte, la divina misericordia gli permise di comparire a Fra Giuseppe di S. Antonio, religioso converso, uomo semplice e pio, il quale si dette premura di avvisare subito il nuovo Priore delle pene che il P. Domenico soffriva in Purgatorio, e degli aiuti che chiedeva per il riposo della sua anima, specialmente di celebrazioni di sante Messe.
Il Priore non volle prestare orecchio al racconto del fratello laico, e il povero defunto apparso di nuovo, scongiurò i suoi confratelli in nome della carità e della religione ad aver pietà del suo deplorevole stato soddisfacendo alle Messe da lui non soddisfatte. A questo secondo avviso il Priore si arrese, e appena celebrate le Messe le apparizioni cessarono.
Per soddisfare ad obblighi di giustizia contratti con le anime del Purgatorio molti sacerdoti celebrano di tanto in tanto delle Messe per soddisfare agli obblighi di Messe eventualmente non soddisfatte. Santa pratica, che vivamente raccomandiamo a tutti i nostri confratelli nel sacerdozio. Né mancano da noi Associazioni di suffragio fra sacerdoti, dette Centurie, i cui ascritti si obbligano ad applicar delle Messe ogni volta che muore un confratello.
Così i sacerdoti, spesso dimenticati perfino dai parenti e dagli eredi, si assicurano i suffragi dopo morte. Bellissima cosa, meritevole di estendersi in tutte le Diocesi.
Padre Pietro Louvet
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