Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – 61°
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DIO E LE ANIME DEL PURGATORIO
Santità, sapienza e bontà di Dio
Fino ad ora abbiamo parlato del Purgatorio considerato di per sé, e come se esistesse da solo nel uh nido sopranaturale, mentre in virtù della comunione dei Santi si trova in continui rapporti colla Chiesa trionfante e colla militante. Studieremo dunque ora queste relazioni, e innanzi tutto tratteremo di quelle che passano fra le anime del Purgatorio e Dio, fra il Giudice che condanna e il reo condannato, fra il padre che tende le braccia al figlio esiliato e l’anima che arde d’amore per lui ed affretta col desiderio il momento d’entrare nella paterna dimora.
Una delle cose che più risaltano, per poco che si sia posto mente al fin qui detto, è che il Purgatorio manifesta in modo ammirabile tutte le perfezioni di Dio. Il Salmista ha detto che i Cieli narrano la gloria di Dio, ma altrettanto può dirsi di quelle oscure prigioni dalle quali parrebbe dovesse solo diffondersi il dolore e il pianto; eppure Dio in nessuna parte del creato si rivela forse più grande e perfetto come nel Purgatorio. Fra tutte le perfezioni poi che di lui si manifestano laggiù, tre sopratutto emergono in maniera straordinaria, vale a dire la sua santità, sapienza e bontà.
Che il Purgatorio manifesti la santità infinita di Dio nessuno ne dubita. Là infatti troviamo anime sante, uscite di vita nel pieno esercizio della loro carità, predestinate alla gloria, future abitatrici del ciclo, oggetto delle compiacenze dell’adorabile Trinità, spiriti eletti che, dopo le lotte della vita, sono sul punto di giungere alla gloria che Dio Padre, nel crearli, aveva loro assegnata.
Tuttavia, siccome nei giorni del loro pellegrinaggio hanno contratto delle macchie, Iddio li tiene inesorabilmente lontani da sé, condannandoli ad un fuoco di purificazione, fino al giorno in cui saranno trovati degni di comparire tutti puri, dinanzi al suo cospetto.
Forse quelle anime lavorarono molto per la gloria di Dio, sono forse santi sacerdoti che l’han fatto conoscere e amare nel mondo, o religiosi che han tutto abbandonato per lui e che per amor suo abbracciarono una vita di patimenti e di sacrifici, o apostoli che hanno recato il suo nome nelle estreme parti del mondo ; ma non importa: basta che abbiano una macchia, una macchia sola, perché Iddio dimentichi, per ora, le loro opere buone, i loro sacrifici, i loro meriti.
Quantunque sia ormai pronta per loro la corona di gloria, quantunque in Cielo il Padre le attenda, hanno da purificare col fuoco quanto in loro non è ancora degno di Dio e della sua santità.
Padre Pietro Louvet
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