Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – 59°
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DURATA DELLE PENE DEL PURGATORIO
Calcoli di anime in pena
Vi è qualche cosa che ci atterrisce ancora di più, e cioè la durata del Purgatorio non più considerata in se stessa, come si è fatto finora, ma considerata secondo la stima che ne fanno le anime. Pensandovi un po’, noi vedremo che un’ora sola di Purgatorio sembrerà più lunga di un secolo a quelle povere infelici, sia per l’impazienza estrema in cui vivono di vedere Iddio, sia per il rigore dei loro supplizi.
Riferiamo in proposito la seguente curiosissima storia che si legge negli Annali dei Pndri Cappuccini (Tomo III, anno 1618).
II P. Ippolito da Scalvo essendo stato eletto Guardiano e Maestro de’ Novizi in un convento di Fiandra, si sforzava di eccitare nei suoi figli spirituali le virtù proprie del loro stato sublime. Ora accadde che uno de’ novizi che aveva fatto grandi progressi nella via della perfezione morì mentre il Maestro era assente, per la qual cosa questi provò gran dolore, e la sera del giorno in cui il giovane era morto, essendo ritornato al convento, mentre dopo mattutino si era fermato in coro a pregare, vide farsi innanzi a lui un fantasma ravvolto tra le fiamme, il quale così gli parlò:
“O mio amorevole e buon Padre! impartitemi, vi prego, la vostra benedizione. Per una leggera mancanza da me commessa contro la regola, mi trovo ora in Purgatorio per soddisfare alla divina Giustizia; la bontà del mio Gesù m’ha permesso di rivolgermi a voi, affinchè m’imponiate la necessaria punizione, che io eseguirò in isconto del mio fallo, per essere libero da queste pene.
Rimase atterrito il buon Padre a quella vista e a quei detti, e data di tutto cuore la benedizione al defunto, soggiunse: in quanto alla penitenza che io, come mi assicurate, debbo imporvi pel vostro fallo, vi darò quella di rimanere in Purgatorio fino all’ora di Prima (circa le otto del mattino). — Udito ciò il novizio, come un forsennato si mise a correre per la chiesa e ad urlare: Padre snaturato! Cuore durissimo e senza pietà!
Come mai volete punire tanto severamente un fallo che in vita avreste appena giudicato degno d’una leggera disciplina? Voi dunque ignorate l’atrocità dei miei tormenti?! Oh penitenza imposta senza carità! E ciò dicendo sparì. — II povero Guardiano che aveva creduto di essere stato molto indulgente nell’imporre quella penitenza, si sentì drizzare sulla testa i capelli per lo spavento e pel dispiacere, ed avrebbe voluto rimediare a tanto errore a costo della propria vita, ma non essendo in suo potere il farlo, pensò di suonare la campana del dormitorio.
Si svegliarono i frati e corsero in coro, ove udirono il racconto di quanto era accaduto. Si dettero perciò premura di dire subito l’ora Prima, nella speranza che ciò giovasse ad abbreviare le pene del povero defunto, ma il povero Guardiano portò scolpito nel cuore per tutta la vita il ricordo di quella scena orribile, e confessava spesso che fino allora aveva avuto un’idea molto imperfetta delle pene del Purgatorio.
Padre Pietro Louvet
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