Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – 56
Questo articolo è stato già letto1189 volte!
Il conforto dell’amore
Finalmente la terza gioia delle anime purganti è quella dell’amore. L’amore rende ogni cosa facile ed ogni sofferenza sopportabile. Ubi amatur non labo-niì,ur, aut si laboratur, labor amatur, scrisse S. Agostino. Malgrado l’imperfezione e la miseria del nostro povero cuore, noi arriviamo a comprendere questa verità anche sulla terra. Chi non ha amato almeno una volta in vita sua, e chi nelle gioie di un amore Corrisposto non ha sognato immolazione e sacrificio fino fino alla morte? —
Quale è quel sacerdote che nelle gioie del suo ministero sublime non ha invidiato la sorte del martire che dà a Dio in testimonianza d’amore il proprio sangue? Soffrire per espiare, soffrire per testimoniare il proprio amore, sono i due poli della vita cristiana, disse Lacordaire. E questo duplice sentimento si trova in Purgatorio. Avendo già parlato delle gioie dell’espiazione, diremo ora delle gioie pure ed intime dell’amore, ed affinchè le espressioni siano adeguate al sentimento, lasciamo parlare l’ardente eroina Santa Caterina da Genova, fedele interprete dei sentimenti delle anime purganti.
« Io vedo, essa dice, che questo Iddio d’amore, lancia sulle anime certi raggi infuocati così penetranti che annienterebbero, se ciò potesse essere, non solo il corpo ma perfino l’anima. Esse poi provano una gioia sì grande nel vedersi interamente affidate alla volontà di Dio, che compie su loro tutto ciò che a lui piace e come meglio piace, che al loro spirito non si presenta mai un pensiero capace di aumentare le loro sofferenze, e solamente vedono l’operazione della divina bontà e quella ineffabile misericordia che usa Dio verso l’uomo, facendo che il Purgatorio gli serva di strada per condurlo a lui.
Quanto a ciò che può tornare a loro interesse, o pena o bene che sia, è loro assolutamente impossibile di fermarvi lo sguardo, cosicchè se ciò potessero, la loro carità non sarebbe più cosa pura. Quelle anime poi hanno una volontà in tutto conforme a quella di Dio ; così Dio nella sua bontà fa sentire loro l’amore infinito che per esse nutre, per cui dal lato della volontà, sono veramente e completamente felici. E nondimeno soffrono orribilmente, poiché l’amore non vale ad impedire che sentano di soffrire. Anzi il loro amore verso Dio si converte in istrumento di sofferenza, perché possedute come sono dal desiderio di vederlo e di unirsi a lui, tanto più soffrono quanto più quella vista e quell’unione vengono ritardate.
Padre Pietro Louvet
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.