Il Purgatorio nella rivelazione dei Santi – 49°
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capitolo VII
STATO SOPRANNATURALE
DELLE ANIME DEL PURGATORIO
Le anime del Purgatorìo sono sante
« Vi è forse la diminuzione della libertà? Non è questa condizione piuttosto un miglioramento del libero arbitrio, un’elevazione della volontà, che è posta nella impossibilità di sbagliare? È forse più perfetto l’occhio, perché può coprirsi con le palpebre e non veder più, ovvero perché può essere avvolto nel buio o paralizzato nella sua attività visiva?… Un occhio cui sia permesso di non vedere, è preferibile certamente a quello che può essere eclissato. Nello stesso modo la volontà che non può volere se non il bene vero, è più perfetta di quella che può attaccarsi al male e subire cosi delle fatali eclissi ».
« Del resto, Dio pure è libero, infinitamente libero, anzi è la libertà essenziale ; e tuttavia tanto meno che alle anime del Purgatorio gli è possibile volere il male o l’imperfezione. Diciamo dunque che nel Purgatorio le anime godono di una libertà superiore, somigliante, nei limiti che convengono alla creatura, a quella stessa di Dio. Questa libertà si esercita nella scelta dei beni reali, e fra gli atti d’amore verso Dio ; nelle parole adatte a testificarglielo, negli slanci che confermano il pentimento, nelle grazie domandate per gli amici loro lasciati nell’esilio, che è dovere di soccorrere. Vasto è il campo dunque che resta alla libertà, il cui pregio è conservato ed anzi moltiplicato » (Idem).
Le virtù teologali sono naturalmente praticate dalle anime del Purgatorio, e in grado eminente. Praticano la fede, non essendo ancor giunte a quel termine, nel quale le ombre della fede si dissipano alla chiarezza dell’eterna luce. Hanno la virtù della speranza, anzi essa possiamo chiamarla virtù del Purgatorio per eccellenza. Prive attualmente del ciclo, anelano di possederlo al più presto, attendono con santa impazienza il giorno in cui vedranno schiudersi le porte del Paradiso.
Conoscendo poi a perfezione le gioie della carità, cóme non potrebbero non amare Dio di tutto cuore ? Ohi potrà dire gli atti di amore purissimo che in ogni istante si sollevano da quelle fiamme, e che compensano ampiamente per la gloria di Dio le grida di rabbia, che di continuo emettono i dannati nell’inferno? Un’anima del Purgatorio rivelò un giorno a un santo religioso esser solita di fare continuamente i tre seguenti atti di amore :
— O mio Dio, datemi l’amore di cui bruciano i Serafini !
Datemi ancor di più : l’amore, cioè, di cui avvampa il cuore della SS. Vergine!
O mio Dio, fate che io possa amarvi di quell’amore di cui voi amate voi stesso ! *
Padre Pietro Louvet
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