Il Papa esorta i politici cattolici a non cedere sull’aborto e sull’eutanasia
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No all’aborto e all’eutanasia, no al riconoscimento di coppie di fatto etero e gay ma difesa della famiglia come unione fra uomo e donna fondata sul matrimonio. Il Papa, incontrando a Castel Gandolfo i partecipanti all’incontro dell’Internazionale democratico-cristiana guidata dal suo presidente Pier Ferdinando Casini, ribadisce la linea del Vaticano.
”Il rispetto della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo esito naturale – con conseguente rifiuto dell’aborto procurato, dell’eutanasia e di ogni pratica eugenetica – è un impegno che si intreccia con quello del rispetto del matrimonio, come unione indissolubile tra un uomo e una donna e come fondamento a sua volta della comunità di vita familiare”.
”E’ nella famiglia, fondata sul matrimonio e aperta alla vita – ha ribadito il Papa – che la persona sperimenta la condivisione, il rispetto e l’amore gratuito, ricevendo al tempo stesso, dal bambino al malato, all’anziano, la solidarietà che gli occorre”.
”Ed è ancora la famiglia – ha detto Ratzinger – a costituire il principale e più incisivo luogo educativo della persona, attraverso i genitori che si mettono al servizio dei figli per aiutarli a trarre fuori il meglio di sé”. ”La famiglia, cellula originaria della società – ha precisato ancora il Pontefice – è pertanto radice che alimenta non solo la singola persona, ma anche le stesse basi della convivenza sociale”.
”Un autentico progresso della società umana – ha scandito Benedetto – non potrà dunque prescindere da politiche di tutela e promozione del matrimonio e della comunità che ne deriva, politiche che spetterà non solo agli Stati ma alla stessa Comunità internazionale adottare, al fine di invertire la tendenza di un crescente isolamento dell’individuo, fonte di sofferenza e di inaridimento sia per il singolo sia per la stessa comunità”.
Il riferimento implicito del Pontefice è alle iniziative legislative con le quali vengono riconosciute le coppie di fatto etero e omosessuali e i matrimoni fra persone dello stesso sesso, approvate in molti Paesi europei, in diverse nazioni dell’America Latina e in alcuni stati del nord America.
Il Pontefice invita in fine la politica, per affrontare la crisi, a rimettere al centro il fine etico dell’economia. ”Un rilievo crescente – ha affermato – assume l’attuale situazione economica, la cui complessità e gravità giustamente preoccupa, ma dinanzi alla quale il cristiano è chiamato ad agire e ad esprimersi con spirito profetico, capace cioè di cogliere nelle trasformazioni in atto l’incessante quanto misteriosa presenza di Dio nella storia, assumendo così con realismo, fiducia e speranza le nuove emergenti responsabilità”.
In questo contesto, ”il contributo politico ed istituzionale di cui voi siete portatori non potrà quindi limitarsi a rispondere alle urgenze di una logica di mercato, ma dovrà continuare ad assumere come centrale e imprescindibile la ricerca del bene comune, rettamente inteso, come pure la promozione e la tutela della inalienabile dignità della persona umana”.
Adnkronos
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