Il Mistero Medjugorje
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Quando abbiamo avuto il privilegio ed il piacere di conoscere Padre Ljudevit Rupcic, abbiamo potuto renderci conto che questo frate, nonostante la sua umiltà, colitva una grande spiritualità e possiede una cultura decisamente elevata: è uno dei più noti teologi dell’ex Jugoslavia. Docente di Teologia a Sarajevo ed all’Università di Zagabria. Nato a Lubijuski, località poco distante da Medjugorje, conosce bene sia Mons. Zanic che P. Jozo, che stima moltissimo ma, soprattutto, conosce meglio di chiunque altro il comunismo, le sue trame e i sistemi più impensabili che impiega per distruggere la chiesa (anche finte apparizioni).
Viene a sapere dell’arresto di Fra’ Jozo e si convince che il povero Parroco è solo vittima di una trama del Regime. Lui, che è già stato nel carcere politico, per ben cinque anni e più volte è sfuggito alla fucilazione – sempre per difendere la fede – non ha timore di affrontare chiunque e qualsiasi cosa pur di difendere i diritti di Dio.
Viene dunque a Medjugorje per scoprire la verità.
Gli basta poco tempo però per scoprire che lì c’è veramente la presenza di Maria: gli incontri con i veggenti, le meravigliose guarigioni (inspiegabili per la scienza medica), le grandiose conversioni che lui verifica durante le confessioni e i prodigi straordinari a cui egli assiste insieme a varie altre persone ( la luce soprannaturale sulla Collina del Podbrdo, il miracolo del sole che ruotava, come a Fatima, e finanche la S. Vergine, più di una volta).
Raccoglie, poi, numerose testimonianze di fatti straordinari, da persone degne di fede e, ancora, quelle bellissime confessioni che, continuamente, dimostrano a lui teologo, che in quella terra è veramente presente ed operante la Madre di Dio. Si decide, così, a scrivere una serie di articoli pro Medjugorje, su vari giornali cattolici e, poco prima della fine dell’anno, un interessante libro sulle apparizioni.
Il volume, stampato e diffuso con una seria di stratagemmi per evitarne la requisizione da parte della polizia, viene letto da molti altri teologi che confermano quanto vi è scritto. Ma il libro più bello P. Rupcic lo scrive nel 1990: “la Verità su Medjugorje”. Si tratta di un volume di appena un centinaio di pagine ma è un vero capolavoro che solo lui con la sua preparazione e conoscenza dei fatti poteva scrivere! In quelle pagine, P. Ljudevit Rupcic fa a pezzi la macchina diffamatoria costruita per distruggere Medjugorie e ricostruisce la verità con una chiarezza ed una forza di argomentazioni tale, che perfino i più grandi oppositori sparsi nel mondo si lasciano convincere dall’onesto ed illuminato teologo.
Il buon frate noto, oltre che per la sua elevata preparazione teologica, anche per la sua intelligenza, lealtà, onestà e indomito coraggio, non ha peli sulla lingua, per cui, quando viene interpellato sul Vescovo di Mostar – che, come abbiamo già detto, conosce molto bene – non ha difficoltà a spiegare che, in realtà, il Vescovo non ha mai avuto il coraggio di credere fino in fondo. «Quando è stato minacciato dalla polizia, la prima volta, ho saputo che lui ha promesso di non parlare più di Medjugorje e quando lo hanno chiamato al comando della polizia, per avere scritto al presidente Tito in difesa dei veggenti e dei frati, lo hanno minacciato di arresto immediato e di deportazione. Da quel momento, ogni suo coraggio è svanito e lui è divenuto succube del regime».
C’è, inoltre, da aggiungere che, per un’intesa con la S. Sede, tutti i vescovi della Jugoslavia nominati fino al 1990, dovevano risultare graditi al Regime di Tito. Graditi, significa, in qualche modo, malleabili.
«Ne La verità su Medjugorje, ho detto solo la pura verità ed il Vescovo non può dire nulla contro quello che ho scritto, anzi, lui teme che io possa dire altre cose su di lui e sa bene che io ho il coraggio di parlare anche a costo di andare in prigione. Questo mio libro è stato inviato a tutti i Vescovi della Jugoslavia. Nessuno di essi lo ha disapprovato. Al contrario, alcuni Presuli della Croazia, mi hanno scritto per congratularsi sinceramente». Abbiamo letto quel libro e vorremmo consigliarvelo caldamente.
Don Manlio
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