Il miracolo della Misericordia di Dio
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Sono don Francesco Cristofaro giovane sacerdote della Diocesi di Catanzaro-Squillace, ordinato presbitero il 9 Aprile 2006. Il mio primo contatto con la fede e la Chiesa è avvenuto quando mi sono avvicinato alla parrocchia per frequentare il catechismo in preparazione alla prima comunione e da quel momento non l’ho l’abbandonata più perché proprio in parrocchia conosco la realtà del Movimento Apostolico, movimento ecclesiale nato proprio nella mia diocesi nel 1979 con il carisma di ricordo e annuncio del vangelo al mondo che lo ha dimenticato o non lo conosce. Attraverso il Movimento riscopro un volto di chiesa giovane, bella, fresca che avvicina i giovani, i gioielli di Gesù, che spende le sue energie per il futuro della chiesa e della società. Musical, adorazioni, momenti di confronto, catechesi organiche e sistematiche, tutte attività che mi hanno fatto crescere nel cammino della fede ma, soprattutto hanno fatto germogliare in me il desiderio della vocazione. Il Signore si serve di tutto e di tutti per chiamarti. Grazie a questa spiritualità incomincio a cambiare modo di pensare e di vivere. Gesù, pian piano entra sempre di più nel mio cuore fino a invaderlo. Non piango più, non chiedo più guarigioni fisiche, ma un amore grande per la vita e per le vite altrui. E questo grande miracolo il Signore me lo ha concesso. Un giorno mi trovavo nel giardino di casa a leggere il mio vecchio libricino della prima comunione e nel leggere il rito della Santa Messa, in particolare le parole della consacrazione: “Prendete questo è il mio corpo… Prendete questo è il mio sangue…”, provai un brivido particolare e subito rivolgendomi a Gesù gli dissi: “cosa vuoi da me?”. Da quel momento, nel mio cuore, allora, un grandissimo desiderio entrare in seminario per consacrare la mia vita a Dio e ai fratelli. Oggi sono un giovane sacerdote felice e sereno, pieno di vitalità ed energia che lotta e si impegna per annunciare il vangelo. Gesù ti chiama come sei per farti diventare come vuole lui. Io voglio essere come vuole lui. Noi siamo la gloria del Dio vivente, noi siamo i suoi strumenti in mezzo al mondo. Vorrei fare tanto. Vorrei mostrare ogni giorno il volto di Gesù. Vorrei che l’uomo si avvicinasse alla grazia di Dio. Vorrei dire che il pensiero di Dio è diverso da quello dell’uomo, che il cuore di Gesù è diverso dal cuore dell’uomo. Per grazia di Dio sono quello che sono e per il suo amore infinito e grande oggi posso elevare in alto il calice della salvezza e sfamare i cuori della grazia sanante del Signore. Vorrei dire all’uomo di credere sempre nel domani, di non scoraggiarsi mai, di essere forte. Vorrei dire all’ammalto di rifugiarsi nel cuore amabile della Madre Santa. Vorrei regalare a tutti il mio sorriso quello bello che solo il Signore ti sa regalare da un contatto quotidiano con lui. L’avermi voluto sacerdote è il dono più bello e prezioso che il Signore mi poteva concedere ma, allo stesso tempo, è una missione che puoi assolvere solo se possiedi gli occhi di Gesù, la sua bocca e, soprattutto il suo stesso cuore. Vorrei dire ai giovani che è bello consacrare la propria vita a Gesù e il sacerdote è una vera ricchezza nella povertà di questo mondo. Vorrei vivere e morire sempre con Gesù nel mio cuore e sulle mie labbra perché questo è il miracolo che Gesù ha fatto alla mia vita e della mia vita.
Don Francesco Cristofaro
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