Il Matrimonio cristiano
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Proviamo a domandarci: Come sarebbe stato il mondo se l’umanità fosse stata costituita da soli uomini?
Dio disse: “non è bene che l’uomo sia solo, facciamogli un aiuto che sia simile a lui.” (Gn 2, 18-19)) (Che s’intende per “aiuto”? E per “simile”, Ci sono differenze tra uomo e donna?). Così Dio creò l’uomo e la donna “a immagine di Dio li creò… Li benedisse e disse loro (amatevi), siate fecondi e moltiplicatevi, popolate la terra… Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, che era cosa molto buona (Gn 1, 27-31).
Qual è, allora, la missione dell’uomo sulla terra? L’uomo è stato creato per (conoscere) amare Dio e il prossimo e per Procreare (Dio disse alla donna: verso tuo marito sarà il tuo istinto (Gn 3, 16).). L’impulso che spinge l’uomo verso la donna e viceversa è segno di unione che corrisponde alla volontà di Dio (…per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne) (Gn 2, 24).
Cos’è l’amore? L’amore è immagine seppur imperfetta dell’amore di Dio; viene da Lui perchè è opera dello Spirito Santo che agisce in noi. Dice Gesù: “Nessuno ha un amore più grande di colui che dà la vita per la persona amata”. L’amore, quindi, è un atto di donazione: quando si ama una persona, si desidera appartenerle e si spende tutta la propria vita per la persona amata, pensando unicamente al suo bene. Essere riamati è importante ma in misura secondaria.
Colui che ama si riempie il cuore e la mente di quell’amore che, in qualche modo, già lo soddisfa. La sua consolazione, dunque, è fare la gioia dell’essere amato. L’amore è l’esatto opposto della “passione”. Questa è chiaramente un atto di egoismo: nella passione, gli amanti badano soprattutto a “prendere” il piacere dall’altro e, se danno qualcosa, lo fanno perché è necessario (do, ut des: Ti do affichè tu mi dia).
La santa Legge non consente i “rapporti prematrimoniali” perché non è lecito prendere ciò che non ci appartiene. Va poi detto che l’uso del sesso in una coppia finisce spesso con l’ottenebrare le menti dei due “fidanzati” i quali possono confondere l’attrazione fisica, e il piacere della carne, con l’amore.
Sempre e comunque i fidanzati, prima di pensare alle “fedi nuziali” devono pensare a verificare la loro intesa. Oggi, i giovani trascorrono il periodo del loro fidanzamento cercando di passare il tempo “piacevolmente” insieme. Sicuramente è bello anche questo ma lo scopo del fidanzamento è quello di capire se il loro affetto e vero amore e se saranno in grado di realizzare insieme quel grosso progetto che è la famiglia cristiana, così come la intende Gesù Cristo. È importante allora dialogare molto, confrontarsi su temi importanti, affinare i caratteri, imparare ad esercitare la pazienza e la generosità.
Il Matrimonio, che un tempo era una forma di “contratto sociale”, per volontà di Cristo è stato elevato alla dignità di Sacramento e quindi coloro che sono chiamati a questa santa missione, devono sapere che stanno per costituire una piccola chiesa (Chiesa domestica) di cui diventeranno sacerdoti e collaboratori di Dio.
Il Matrimonio-Sacramento, infatti, non è qualcosa che si aggiunge al matrimonio naturale ma, nel “si” che si scambiano gli sposi, scende la forza e la Grazia che Cristo dona alla Chiesa. Questo Sacramento rinnova e rinsalda la fede degli sposi, diviene segno efficace della comunione degli sposi con Dio, li avvolge, li consacra e trasforma la loro vita per renderla simile a quella di Cristo, sposo della Chiesa: “e voi, mariti, amate le vostre mogli come Cristo ha amato la sua Chiesa e ha dato se stesso per lei” (offrendo la sua vita).
Quest’amore non è limitato nel tempo ma è definitivo; non si tratta di “unione” ma di “fusione” inscindibile: non sono più due, ma “uno”; (per questo il matrimonio cristiano non si può sciogliere: “Quod Deus univit, homo non dividet!”) e lo Spirito di Cristo, che li ha fusi nell’unità, diventa fonte perenne di grazia per la loro vita coniugale. (Continua)
Don Manlio
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