Il giardino dei poeti – “Vecchia dimora”
Questo articolo è stato già letto807 volte!
“ VECCHIA DIMORA.”
Vecchia dimora, casolare di giorni trascorsi,
ormai fatiscente, custodisci le voci
della vita consumata dalle fatiche.
Quei passi svelti che il tempo
ridusse lenti e felpati.
Quelle ante che si chiudevano,
invitando al riposo,
sono state divelte, con la complicità
dei tarli e del vento.
Ora la luna s’introdurrà da padrona
e d’estate pure la lucciola
vagherà al suo interno,
nondimeno il passero:
si riparerà dal maltempo.
Appresso la cascina c’è un recinto,
mi sovvien di udire lo scalpitio d’una cavalla,
lo starnazzare delle anatre.
Per il riparo dal solleone
ci sono le chiome degli alberi da frutto.
Ancora risento l’eco di un richiamo,
da quella voce che m’è rimasta dentro,
che la nostalgia non sa cancellare.
Ora saranno indisturbate,
le ombre che ogni bambino teme
e vorrebbe evitare, per la gioia di crescere.
Mery Turcato.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.