Il Giardino dei poeti – un vecchio scialle
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“ UN VECCHIO SCIALLE “
Un vecchio scialle sto cercando,
la mia borsa da viaggio devo completare,
sara’ un viaggio, il mio, che non avra’ ritorno.
Il resto dei miei giorni dovro’ viverli altrove,
tra persone della mia eta’.
Eppure il letto non era grande,
anche nel sottoscala poteva trovar posto.
Il cervello mi si arroventa,
vorrei capire… perche’ ci sono? …saro’ un peso?
Li avro’ stancati, avro’ fatto male le faccende.
Forse il cibo sara’ stato insipido.
Magari il rattoppo dei pantaloni e’ venuto male.
Avro’ lasciato il televisore acceso?
Mi e’ scivolato il nipotino che tenevo per mano,
ero emozionata quel di’,
per la prima volta aveva detto nonna,
mi sono mancate le forze.
Questa creatura che non vedro’ crescere
ricordera’ il mio viso?
A lui non potro’ raccontare le mie favole.
La mia mente a volte gioca a nascondino,
pero’ di questa casa tutto mi rimarra’ impresso,
ogni suo angolo ha vissuto una storia.
Dall’amore discreto e fedele del mio uomo,
all’ingenuita’ delle birichinate dei miei figli,
prima che si facessero grandi.
dalle grida di gioia per i traguardi raggiunti,
ai musi lunghi per le delusioni.
Io, quando si sono sposati,
li ho accompagnati all’altare.
Ti ringrazio Signore, perche’ mi hanno voluto bene.
Oggi la vita, diversamente va vissuta.
Tutti vanno di fretta, il tempo non basta mai.
Non ci si puo’ mai fermare, bisogna andare al passo con gli altri
e le mie gambe non ce la fanno piu’.
Forse sono giunta al capolinea: le lacrime mi bagnano le gote.
Pazienza, diro’ loro di non essermi asciugata bene il viso.
Ora ho trovato anche lo scialle, il taxi e’ gia’ qui,
non guardero’ indietro quando ci saliro’:
dicono che porta male*.
Mery Turcato.
- Ma non è vero.
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