Il giardino dei poeti – Sete
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SETE
Lunga, faticosa, assolata
tanta la strada della tua Terra Santa
novella samaritana
imploro l’acqua per la mia arsura.
tanta la strada della tua Terra Santa
novella samaritana
imploro l’acqua per la mia arsura.
Scendiamo insieme e in ordinata fila
entriamo nel santuario,
ecco in un silenzio arcano
il pozzo appare: antico, riposante e santo.
Poso la mano sulla sua bordura
e già ne respiro la frescura.
Sfioro altre mani trepidanti
ognuno ha la propria “arsura”
gioia mi inonda, e sale
in rapidi cerchi rilucenti
agli occhi arriva, si trasforma in pianto.
Tra i fratelli ne ricerco uno
infine lo trovo
e il suo sguardo sollecito
incrocia il mio.
Fulgida gioia, serena pace
mi inonda e rassicura.
Ora il secchio cigolando sale
l’acqua trasborda fresca
e nel cerchio rilucente
il mio volto appare:
insieme altri volti appaiono,
fluttuano, scompaiono, si uniscono.
Come per un mosaico bizantino
l’acqua si increspa
e un unico Volto appare risplendente,
lo riconosco: è il tuo, o mio Signore.
Sazia, bevo la tua acqua viva.
l’acqua si increspa
e un unico Volto appare risplendente,
lo riconosco: è il tuo, o mio Signore.
Sazia, bevo la tua acqua viva.
Rosarita De Martino
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