Il giardino dei poeti – Nell’acqua di una catinella
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“NELL’ACQUA DI UNA CATINELLA”
Era tutto là: “Nell’acqua di una catinella”.
Il sogno di un viaggio che non avrei mai fatto.
Sì, di quello che volevo trovare aldilà del muretto di cinta
Immaginando di realizzare i desideri
Nel mondo che non conoscevo.
Insegnavo a mio fratello come si facevano le barchette
con un vecchio foglio di giornale,
a contare con le dita, a distinguere le lettere dell’alfabeto.
Ero ancora bambina, con tanta voglia di correre
e un’ambizione inspiegabile di vestire come i grandi.
Avrei stracciato il grembiule che non mi permetteva
di gonfiare la gonna con le piroette.
La mia passione? Le scarpe con i tacchi alti.
Diventare grande, studiare, imparare un lavoro,
aiutare i miei, specie, negli anni delle spighe vuote.
Quante levatacce e quante messe.
Il fioretto di maggio, le novene alla Madonna.
I tridui per la pioggia, le rogazioni,
la frequenza alla dottrina.
Il passaggio da beniamina ad aspirante
La fede, sentita sino all’osso.
Le trecce che avevo sapevano da convento,
una tentazione che mi spaventava
per il suo silenzio, non certo per la contemplazione.
Trovavo ispirazione osservando fauna e flora.
Solamente per i colori, varrebbe la pena di vivere la vita.
Anche se il sogno di un viaggio è rimasto impigliato
nell’acqua di una catinella.
Mery Turcato
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