Il giardino dei poeti – Dove corrono le voci
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Per raccontare alla storia la vita,
le sensazioni… dove corrono le voci.
Il mare l’affida alle conchiglie,
il vento ai rami e a tutto quello che sfiora.
Quella degli astri la custodisce il cielo,
l’uomo e la sua specie
a piacer consuma la sua voce,
che sempre si distingue,
per tono ed usanza di parole.
Con violenza o discrezione,
con odio o con amore;
una misura usata con disprezzo
se impietosa e brutale.
Si teme quando non si conosce
a tergo una medaglia.
Può esser flebile la voce
se il cuore soffre e si tormenta.
Può fingere, farsi colorata
e se imita, con ironia, persino far sorridere
o farci innamorare.
Incomparabile sarà, sulle labbra dei bambini,
lasciamoli parlare, esprimersi,
fermiamoci ad ascoltarla,
se ci racconterà una favola,
torneremo all’età dei sogni innocenti.
Mery Turcato
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